real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

La Design Week che si è appena conclusa è stata, secondo la stampa, l’edizione dei record. In sei giorni sono state registrate più di 400.000 presenze: un incremento del + 26% rispetto al 2017 e gli espositori presenti nel quartiere fieristico sono stati 1.841.

In questo scenario, le istituzioni hanno partecipato all’evento riconoscendo il valore che viene dal settore del legno arredo e che rappresenta un modello italiano virtuoso che tende sempre di più a guardare fuori dai confini nazionali orientandosi verso mercati che guardano affascinati all’Italian style.

A fare da eco all’evento fieristico, il Fuori Salone si è trasformato nel corso degli anni in un vero e proprio happening, cambiando le modalità di comunicare il proprio brand da parte delle imprese, anche grazie all’innovazione e agli strumenti digitali.

Per tutti il Salone e il Fuori Salone rappresentano alla perfezione l’incontro tra il pragmatismo della filiera industriale del legno-arredo con l’arte e l’estro dei designer nazionali ed internazionali e la contrapposizione tra il glamour della città italiana più internazionale con realtà che spesso sono localizzate al di fuori dei confini della città metropolitana.

Ho chiesto a Tiziana Galletta – Branch Manager di Faram 1957, azienda storica che opera nel settore dei mobili d’ufficio –  e a Francesca Lotta – Sales Manager di BIMobject, la piattaforma di contenuti BIM leader al mondo- di raccontarci il loro Salone e Fuori Salone.

Per Tiziana Galletta, il Salone e soprattutto il Fuori Salone hanno rappresentato un momento importante di confronto e di ripensamento delle strategie aziendali. Il fermento creativo che si respira nel corso della Design Week, infatti, permette di dare vita a parti della città che per tutto il resto dell’anno restano celate.

Il Salone si è profondamente modificato: quindici, venti anni fa l’evento rappresentava esclusivamente un’iniziativa commerciale mentre adesso si è profondamente rinnovato ed è occasione per creare innovazione. Sempre secondo Tiziana Galletta, l’iniziativa che è sembrata più interessante è stata la panoramica offerta dagli Icon Design Talks che hanno permesso il confronto tra architetti più o meno famosi, nazionali ed internazionali sul tema del design e dell’innovazione.

Il Salone e il Fuori Salone rappresentano un vero e proprio fenomeno culturale, un momento di confronto a cui le imprese che vogliono cogliere il sentiment del mercato devono  partecipare per confrontarsi e ripensare le proprie strategie, per rispondere alla domanda in modo adeguato.

Per Francesca Lotta, il Salone e il Fuori Salone è stato un debutto con due partnership mirate: la collaborazione con uno studio di architettura per lo sviluppo di un progetto green e la collaborazione con CNA di Milano per parlare al mondo delle piccole e medie imprese.

Un bilancio al 100% positivo che ha permesso al mondo BIM di entrare in contatto con realtà che non hanno ancora affrontato appieno questo tema. Anche secondo Francesca Lotta il valore aggiunto del Salone e soprattutto del Fuori Salone viene dal confronto e dallo scambio tra realtà diverse che consentono la generazione di nuove idee e nuove strategie.

Prendendo spunto dal lessico finanziario si può parlare di brand of brands, un modello di iniziativa che può essere esportato per essere presentato come eccellenza del modello industriale italiano in grado di trainare l’intera filiera dell’arredamento in un vortice di promozione che lo porterà a Shangai nel novembre 2018, dove eccellenza manifatturiera, design e innovazione suonano armonicamente la stessa melodia in un crescendo di bellezza e di emozione dando vita ad oggetti iconici.

Tutto ciò si integra in un sistema economico che non si limita al mondo dell’arredamento ma che coinvolge l’intera filiera e il mondo del real estate che, se vuole attrarre sempre di più una clientela internazionale, deve saper offrire un prodotto a tutto tondo.

E adesso pronti per l’avventura della Design Week dell’Aprile 2019.