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by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Lo scorso 23 novembre sono stati presentati i risultati del XVI Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato dal Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.

L’osservatorio, che si avvale della collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine ai 107 Comuni italiani capoluogo di provincia, indaga le procedure urbanistiche e edilizie adottate e approfondisce il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica.

Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 26 capoluoghi di provincia su un panorama delle 107 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, in lieve diminuzione rispetto alle precedenti edizioni, ma che facevano già parte del campione analizzato.

I temi dell’efficienza dei procedimenti concessori sono stati approfonditi analizzando i seguenti elementi:

  1. Le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche e edilizie.
  2. Il numero delle pratiche gestite dalle pubbliche amministrazioni nel 2022.
  3. Le modalità e gli strumenti forniti dalle amministrazioni per il reperimento della documentazione e delle informazioni necessarie.
  4. Il numero dei funzionari addetti alle pratiche urbanistiche.
  5. Il valore degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria.
  6. La monetizzazione degli standard.

Solo alcuni dati: secondo quanto emerge dall’analisi dei questionari, i piani attuativi istruiti sono stati in media cinque, in linea con quelli registrati negli anni precedenti. In crescita rispetto all’anno 2021, il numero degli addetti dedicati che si attesta mediamente sulle 18 unità rispetto al dato dell’anno precedente di 12,2, così come il numero degli addetti alle pratiche edilizie.

Per quanto attiene le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 17 giorni per il certificato di destinazione urbanistica, 7,9 mesi per l’approvazione del piano attuativo, mentre il tempo medio che trascorre tra la presentazione di una domanda di permesso di costruire e il suo rilascio o eventuale diniego è di 132 giorni, segnando un netto peggioramento rispetto al 2021.

Secondo quanto emerge dal confronto con gli investitori, la conoscenza del territorio, la capacità di individuare fattori in grado di rappresentarne le caratteristiche, la comunicazione e lo scambio di informazioni che favoriscono la trasparenza, diventano elementi in grado di determinare il successo di una città rispetto ad un’altra.

L’approfondimento di questa edizione dello studio si è concentrato sul tema dell’attrattività dei territori e delle città non sono in termini di nuovi investimenti internazionali ma anche e soprattutto sulla capacità dei territori di attrarre e trattenere i giovani.

Di particolare rilievo come è ben immaginabile è il tema della residenza e della capacità dei territori di dare vita, grazie anche ai finanziamenti del PNRR, ad operazioni di sviluppo/rigenerazione immobiliare nella direzione del social housing o degli affitti calmierati grazie anche all’introduzione di agevolazioni fiscali per la locazione dell’abitazione principale per i giovani.

A ciò si affiancano i progetti per la realizzazione, nei centri sede di formazione universitaria, di studentati che consentano ai giovani fuori sede di avere un alloggio nella città scelta per il percorso di studi.

Questa tipologia di iniziativa, che rientra nelle forme di residenziale alternativo rappresenta un‘asset class di crescente interesse per gli investitori istituzionali internazionali.

A ciò si affiancano anche i progetti volti a favorire l’imprenditoria giovanile e la creazione di nuove imprese grazie anche alla presenza di parchi tecnologici, centri di ricerca e incubatori d’impresa per creare un ambiente fertile per le imprese emergenti e, anche qui, attirare investimenti.

L’attrattività di un territorio per investitori e giovani è una questione cruciale nell’era contemporanea, in cui la competitività tra le città e le regioni è sempre più evidente. Gli investitori cercano non solo opportunità economiche solide, ma anche un ambiente che favorisca l’innovazione e offra una qualità della vita elevata. D’altra parte, i giovani, spesso alla ricerca di opportunità di carriera e di uno stile di vita stimolante, sono attratti da luoghi che offrono una combinazione di prospettive professionali e benessere.

La qualità della vita gioca un ruolo essenziale nell’attrarre giovani talenti. Città con offerte culturali, ricreative e sociali diverse e accessibili, unitamente a un’attenzione all’ambiente e al benessere, sono considerate più appetibili.

In questo scenario, un altro elemento chiave per l’attrattività del territorio è la digitalizzazione. Le città intelligenti, con servizi digitali avanzati e connettività rapida, attraggono coloro che desiderano uno stile di vita moderno e facilitano la crescita di aziende innovative.

In conclusione, l’attrattività di un territorio dipende da una combinazione di fattori economici, sociali, ambientali e tecnologici. Investire nella creazione di comunità sostenibili, innovative e inclusive è essenziale per attirare sia investitori che giovani, contribuendo a costruire luoghi prosperi e in crescita.