real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Il tema della rigenerazione urbana è al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica non solo locale, ma riveste sempre più una valenza trasversale.

Trasversalità che il pone il settore del real estate e delle costruzioni nel suo complesso come un vero e proprio attore del sistema economico. Quello che può apparire un’ovvietà riveste ancora oggi nel nostro paese una rilevanza apparentemente residuale nella definizione della politica industriale nazionale.

Inoltre, se il tema della rigenerazione urbana è al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, molto possono fare in qualità di best practices le operazioni che sono attualmente in corso.

Nello scorso articolo, mi sono focalizzata sulle cosiddette secondary cities sempre di più sotto la lente di ingrandimento degli investitori nazionali ed internazionali. Tra le città citate c’è Bergamo dove i progetti di rigenerazione urbana sono uno dei percorsi di trasformazione della città che privati e pubblica amministrazione hanno intrapreso per la valorizzazione del territorio.

Un contesto economico, che contribuisce in maniera determinante al sistema economico nazionale e che viene riconosciuto a livello nazionale ed internazionale per la presenza di aziende leader nel proprio specifico settore di attività.

Proprio al progetto di rigenerazione urbana di Chorus Life è stata dedicata una mattinata di confronto ed analisi promossa dal think tank The European House Ambrosetti ospitato nella casa degli industriali orobici alla presenza di un variegato parterre di ospiti.

Al centro del programma della mattinata, l’analisi realizzata dalla nota società di consulenza sull’impatto sul territorio del progetto Chorus Life, ovvero la città del futuro che nasce dalla visione del fondatore del gruppo Gewiss Cav. Lav. Bosatelli, recentemente scomparso.

Più che dire cosa è  Chorus Life, è più corretto partire da che cosa non è. Non è solo riqualificazione di un’area dismessa: è, invece, un imponente progetto di  rinascita di un’area con la realizzazione di un primo vero e proprio smart district con la finalità di dare vita ad una nuova parte di città.

Al di là dell’impatto sul contesto immobiliare, il vero valore aggiunto stimato da Ambrosetti dell’intervento si riverbera su tutto il tessuto economico e produttivo dell’area e della regione stessa. Ciò in virtù non solo delle interconnessioni settoriali tipiche dell’industria delle costruzioni ma, anche e soprattutto, per la natura industriale del progetto, dove diverse componenti che afferiscono a comparti industriali più tipici del settore manifatturiero.

Superata la fase costruttiva, quello che sarà l’impatto di Chorus Life sul territorio è da attribuire alla legacy, che l’opera avrà sulla città di Bergamo e sul territorio circostante, diventando un nuovo luogo di relazione.

In particolare, lo studio d’impatto realizzato da Ambrosetti evidenzia come, al di là di quelli che sono i numeri veri propri della realizzazione del progetto, anche ciò che un progetto di rigenerazione urbana efficace implica:  la generazione di un sistema economico variegato che non impatta solo ed esclusivamente sul comparto delle imprese edili e dei suoi fornitori, ma che con la creazione di un nuovo centro di attrazione, in grado di far convergere, in una specifica parte della città flussi importanti di persone e generare flussi di reddito.