real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

L’attenzione che il settore del real este riveste nel complesso dell’economia nazionale ed internazionale è testimoniata non solo dall’andamento degli investimenti che fanno ben sperare per un anno a double digit ma anche per l’attenzione mediatica che il settore
attrae.

Un settore che tuttavia si trova ad affrontare un esponenziale aumento dei prezzi delle materie prime che portano ad un necessario reprincing delle operazioni.

A ciò va ad aggiungersi anche una tendenziale concentrazione degli operatori, una community relativamente piccola in un mercato dalle tante potenzialità che portano al rialzo le quotazioni del nostro paese in termini di attrattività per gli investitori stranieri.

Questi i principali temi emersi ieri nel corso dell’annuale Real Estate and Finance summit promosso da Ilsole24ore che ha visto sul palco gli operatori confrontarsi sul tema del mercato immobiliare, dei trend di investimento e di tutto quanto fa da sfondo a questo settore, in primis il tema della sostenibilità e del rispetto dei paradigmi ESG.

Uno dei termini su cui i relatori hanno posto l’accento più marcato è stato: qualità. Sostantivo che racchiude in sé una gamma di significati e di sfumature, qualità del prodotto che il mercato offre, qualità del progetto su cui si basa la nuova costruzione o la riqualificazione dell’infrastruttura immobiliare e ultimo ma non meno importante la qualità del costruito.

Ed è proprio su questo anello della filiera che si deve concentrare l’attenzione. In un mercato caratterizzato da committenti sempre più grandi e sempre più di estrazione internazionale e da un grado di attrattività elevato anche se minato dalla burocrazia, un ruolo centrale può essere giocato proprio dalle imprese di costruzioni.

Nel settore che per tradizione è più resistente alla tecnologia e all’innovazione, ci sono imprese in grado di dialogare con i committenti internazionali anche grazie ad un profondo processo di trasformazione che ha consentito loro di raggiungere una consistenza patrimoniale e strutturale che le rende pronte ad affrontare le sfide che la digitalizzazione e l’innovazione pongono al mercato.

Se da una parte diventa fondamentale per gli investitori poter dialogare con soggetti in grado di assorbire le istanze che questi portano avanti nei loro piani di investimento è anche vero che in un periodo di profonda incertezza come quello che stiamo vivendo diventa centrale non scaricare proprio sull’ultimo anello dalla catena l’onere di un mercato “isterico” e  imprevedibile.

Appare evidente, quindi, che il mercato nazionale è ricco di potenziale attrattivo per gli investitori ma per essere equiparato ad altri settori economici che fanno del nostro paese uno dei player principali a livello internazionale è necessario che non solo pubblico e privato trovino una modalità di collaborazione, ma anche che committenti, progettisti ed esecutori si siedano allo stesso tavolo per interpretare il progetto in una logica di collaborazione, massimizzazione dei risultati e mitigazione dei rischi.

E’ questa un’esigenza che emerge con sempre maggiore forza e che risiede nella volontà di presentare al mercato un prodotto immobiliare nuovo pensato e costruito per rispondere alle esigenze di una domanda profondamente trasformata e difficilmente incasellabile nelle tradizionali asset class.