La filiera dei servizi immobiliari, secondo lo studio presentato nel settimo rapporto realizzato da Scenari Immobiliari assume a distanza di soli sei anni dalla sua prima edizione connotati profondamente differenti e innovativi, come ha sottolineato Mario Breglia – Presidente dell’istituto di ricerca.
Un settore giovane che nella sua attuale articolazione solo da poco tempo si è aperto al mercato, anche in considerazione del fatto che fino a pochi anni fa la frammentazione del patrimonio immobiliare, ad eccezione dei grandi proprietari di immobili come ad esempio banche e assicurazioni, non rendeva necessario un servizio professionale ed evoluto.
Ed infatti negli ultimi diciotto mesi caratterizzati dalla pandemia, il settore dei servizi ha risposto in maniera anticiclica rispetto al mercato degli investimenti, anche se alcune aree di attività legate ad asset specifici come, ad esempio, il retail hanno subito importanti flessioni.
In questo contesto la necessità di innalzare gli standard di qualità degli edifici, soprattutto per quanto attiene il tema della sicurezza, ha fatto sì che il comparto dei servizi accompagni più di altre attività la nuova strada del settore immobiliare, dove il lavoro di riqualificazione e di valorizzazione dei beni esistenti è più importante che costruire prodotti nuovi.
Questa nuova tendenza è sicuramente influenzata dalla necessità di tutelare il territorio, ma anche per rispondere ad un nuovo paradigma di mercato che fa della dimensione qualitativa il parametro di riferimento.
I processi di rigenerazione urbana che connotano per diverse realtà un nuovo ciclo immobiliare, nella loro modellazione più performante possono essere assimilate ad un processo industriale, che però non può prescindere da alcuni elementi fondanti: il supporto di
investitori qualificati e l’adozione di più evoluti sistemi di gestione del ciclo di vita degli immobili.
Non è un caso, quindi, che nel segmento dei servizi la componente del project management rivesta un ruolo sempre più centrale e che l’attività sia sempre più caratterizzata dalla contaminazione tra ingegneria e finanza in un’armonia a due voci che porta il prodotto immobiliare ad assumere nuove e ben precise caratteristiche.
Quest’evoluzione, quindi, porta inevitabilmente il settore dei servizi sempre piùlontano dall’essere una commodity a “servizio” dell’infrastruttura immobiliare ma va via via assumendo l’essenza di un’attività a valore aggiunto che “arricchisce” il prodotto immobiliare.
Dal punto di vista della domanda, infatti, il prodotto richiesto non è più semplicemente il “contenitore” di funzioni stabilite aprioristicamente, bensì un’infrastruttura in grado di adattarsi sempre di più ad esigenze mutevoli che nel corso degli ultimi diciotto mesi hanno subito una profonda e irrevocabile trasformazione.
A fare da sfondo a questa situazione di mercato, l’emergere con forza delle tematiche di sostenibilità che vanno sempre di più ad incidere sull’attività di investimento degli operatori istituzionali. Il diffondersi tra gli investitori istituzionali di protocolli di sostenibilità porterà inevitabilmente ad un costante crescita del campo di attività delle società di servizi, che saranno sempre più parte attiva nella consulenza agli investitori in tutte le fasi dell’investimento.