real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Guardando indietro al mio primo incontro con il settore delle costruzioni, ovvero quasi sedici anni fa, la memoria va alla partecipazione ad una delle più interessanti manifestazioni di matrice istituzionale a cui abbia avuto modo di partecipare: “La città dei creativi” nella maestosa cornice della Triennale di Milano.

L’eventoorganizzato da ANCE con il contributo scientifico del think tank Ambrosetti aveva come obiettivo quello di raccontare come la classe dei creativi possa interagire con il contesto economico concreto per eccellenza, ovvero quello delle costruzioni e di come la presenza e l’attività della classe creativa nelle città italiane possano svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo socio-economico delle principali città italiane.

Città che in quel preciso momento storico vivevano una dei più interessanti periodi di sviluppo e di trasformazione urbanistica.

Sono passati quindici anni e nel lasso temporale di tre lustri, molta acqua è passata sotto i ponti, anzi sotto le gru del settore delle costruzioni e del real estate: una lunghissima ondata di crisi economica e non ultima una pandemia che ha se non stravolto, almeno minato le certezze accumulate in questi anni in termini di sviluppo urbanistico.

A fare da sfondo a questo scenario, una pletora di imprese di piccole e medie dimensioni che hanno dovuto interrompere la propria attività e un’accelerazione prima impensabile del contributo che la tecnologia può fornire al settore.

La sfida dell’innovazione e il dibattito che ne è scaturito sono infatti da alcuni anni al centro dell’attività di analisi e studio condotto da importanti player del comparto.

In questi giorni, in un momento di sostanziale immobilismo dovuto alla situazione politica e sanitaria, è stato presentato BUILDVISION, l’evento organizzato da Lombardini22 che, prendendo il testimone dal FIDEC del 2018 e del 2019, racconta attraverso una lente di ingrandimento il mondo del real estate e delle costruzioni di oggi.

Alcuni trend già in atto da alcuni anni, come ad esempio l’economia circolare e la digitalizzazione sono stati al centro del dibattito che nell’arco di un paio d’ore di un  pomeriggio di gennaio porta ad alcune riflessioni. In primis, sulla natura dell’iniziativa. Non si rratta di un convegno one shot. BUILDVISION è – nella mission che i suoi ideatori si sono data – un HUB permanente di relazioni: canale di incontro sempre aperto tra tutti gli attori della ​filiera delle costruzioni e real estate, con le proprie storie e con il proprio contributo al mercato.  Lo scopo della community è creare una nuova visione del mondo delle costruzioni, immobiliare e dell’ambiente in cui tutti viviamo. Nel corso del primo incontro, l’attenzione si è concentrata su due temi centrali per il segmento: l’economia circolare e la rigenerazione urbana declinata sotto l’aspetto “caldo” del momento ovvero la misura del 110%.

Se il tema dell’economia circolare legata ad una nuova idea di industria delle costruzioni è una tematica di cui si parla da circa un decennio e che quindi possiamo dare come metabolizzata dalla maggior parte degli operatori del settore, la misura del 110% non è scevra da critiche. In particolare, questa tematica porta all’emergere della necessità che la filiera a cui fare riferimento sia rappresentata da soggetti con elevate competenze e che possano garantire un prodotto di qualità: condizione che in un mercato sempre più attento al prezzo che al prodotto fornito non è facile da valorizzare. Infine, alcuni dei relatori hanno giustamente sottolineato come la misura possa essere imputata di miopia perché ragiona in ragione di singolo edificio mentre sarebbe più utile interpretare la misura in ragione di quartieri.

E’ vero che si fa un gran parlare di questi temi, che sembrano ormai assodati ma non è pleonastico confrontarsi su un tema come quello della visione che il settore ha sempre portato con sé.

A Juri Franzosi che tanta energia e tanto “cuore” ha messo per dare vita a questa community e a tutta la squadra che lo accompagna in questa avventura i migliori auguri di un buon lavoro.