real estate

Ogni evento drammatico porta, se non ad un miglioramento della società civile nel suo complesso, all’emergere di nuove necessità e desiderata. Questo sembra essere ancora più vero in questo momento, dove ci siamo ritrovati tutti ad abitare un luogo per molti pressoché sconosciuto come la casa.

Nel corso di questi mesi, abbiamo preso consapevolezza delle potenzialità che l’infrastruttura abitativa possiede e di pari passo ne abbiamo scoperto i limiti.

Le grandi città, che per loro naturale conformazione, hanno prediletto nel corso degli anni un modello di abitazione dalle dimensioni ridotte e con spazi che non favoriscono l’isolamento e la privcy, si sono improvvisamente trovate con una fetta consistente della popolazione che invece di riversarsi nelle strade e nelle piazze, ha iniziato a trascorrere un lunghissimo tempo sospeso all’interno.

I flash-mob dai balconi, le case che si sono trasformate sempre di più in infrastrutture mix-used, casa-ufficio-scuola-locale per gli aperitivi, sono state la rappresentazione più evidente di questo periodo di lockdown.

Gli spot pubblicitari si sono progressivamente trasformati, restituendoci la fotografia di una società che è ritornata a vivere la casa e le attività d’antan come preparare il pane o la pizza.

In altri contesti, lontani dai ritmi delle grandi città e dai grandi flussi di turismo l’impatto del covid-19 è stato sicuramente differente. In quelle location un po’ defilate e talvolta snobbate da molti, le case hanno ancora dimensioni che consentono la convivenza di più persone senza che venga meno lo spazio vitale. La vita anche lì ha preso connotati differenti, che avevano il loro fulcro nell’impossibilità dei movimenti e dell’incontro con famigliari o amici residenti in altre città, regioni o nazioni.

Sembra anche abbastanza certo che per quest’anno le vacanze di molti di noi si svolgeranno entro i confini nazionali, dimenticando almeno per l’estate 2020 le location esotiche e caraibiche.

Se queste due affermazioni sono vere ed è vero come riportato da alcune fonti di informazione che molti hanno manifestato l’interesse per l’acquisto di una seconda casa in location meno affollate e dotate di infrastruttura verde di corredo, è necessario delineare il contesto in cui queste diventino realtà.

Un buen retiro in cui scappare per non sentire venir meno il respiro tra le anguste superfici di molti trilocali cittadini; la possibilità di godere di un buon bicchiere di vino con i piedi nell’erba e il sottofondo degli uccellini.

L’ideale bucolico tuttavia si scontra con una scottante e a volte ingombrante realtà: quanto siamo disposti a toglierci la veste cittadina e convertirci a ritmi più lenti? Sicuramente lo siamo per quanto riguarda l’abbigliamento e il trucco per il gentil sesso.

Potremmo certo rinunciare al trovare tutto ad un quarto d’ora dalla nostra abitazione, affascinati anche dallo scoprire sconosciute realtà locali e il fascino di un teatro all’aperto, fino alla riscoperta di tradizioni che mischiano il sacro e il profano come le sagre e le feste patronali che popolano il calendario estivo. Ma mai e poi mai all’essere disconnessi: nessuno credo può rinunciare anche in virtù della vita lavorativa ad una connessione internet che funzioni e che consenta di traslare il nostro ufficio di città in campagna, al mare o al lago.

La sfida che quindi i comuni destinatari di questo, per certi versi inaspettato flusso di nuovi ospiti, sarà proprio quello di offrire tutta quella gamma di servizi accessori di cui siamo usi a beneficiare nella vita in città.

Internet, banda larga, segnale in ogni dove che non ci facciano venire troppa malinconia e che ci consentano di immergerci nella nostra vita di sempre magari con uno sfondo che necessariamente sia rappresentato dalle sagome dei grattacieli. Ma anche un sistema di consegna a domicilio che permetta di avere a stretto giro tutto ciò che può essere utile alla normale vita di ufficio.

Inoltre, la sfida che queste realtà possono vincere in questo momento, grazie a questo inaspettato trend di potenziali acquirenti, è quella di fornire una rete locale di operatori che possano coadiuvare, ad esempio, nella ristrutturazione degli immobili o nella fornitura di beni e accessori. Un sistema di operatori sul territorio in grado di garantire servizi di gestione e manutenzione degli edifici nel periodo di non utilizzo in attesa della riapertura che di solito combacia con l’avvio della bella stagione o per periodi canonici di vacanza.