real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Uno degli argomenti più trattati in questi ultimi anni è quello relativo all’evoluzione demografica della società: infatti, secondo molteplici e recenti stime demografiche nel 2030, in Europa, circa il 30% della popolazione avrà superato la soglia dei 65 anni.

Gli stereotipi a cui un tempo si era generalmente legati sono, quindi, completamente stravolti e all’allungamento della vita media corrisponde in modo speculare anche un più elevato livello di qualità della vita. Semplificando: i settantenni di oggi non sono, nella maggior parte dei casi, i settantenni di quarant’anni fa.

In questo contesto, uno dei primi riflessi di questi cambiamenti sociali si ha nel settore immobiliare e in particolare nel comparto residenziale, dove assume sempre maggiore peso il segmento del senior living.

Il senior living nasce, infatti, come opportunità di dare una risposta in termini di prodotto immobiliare ad una fascia di popolazione che ha oltrepassato la soglia dei 60 anni.

Nello specifico, il senior living si identifica con il segmento di fruitori senior ancora autosufficienti che, tuttavia, desiderano vivere in un contesto più protetto e mentre altre tipologie di soluzioni abitative per anziani sono ampiamente diffuse in Italia, il senior living rimane ancora una novità che si sta introducendo ora nel mercato.

La scelta di trasferirsi in una struttura di senior living risiede nella possibilità per i senior di mantenere la propria autonomia “corredata” di servizi offerti da personale specializzato per alcune particolari esigenze di salute che iniziano a presentarsi.

Anche se nuova come tipologia abitativa nel nostro paese, il senior living nasce negli Stati Uniti, dove questa tipologia abitativa è concepita sia come un luogo dove rilassarsi negli anni della pensione sia come primo step una struttura con un più elevato livello di assistenza.  In Europa, il senior living  ha una storia più recente e si sta affermando principalmente nel Regno Unito con circa 50.000 strutture abitative ma anche nell’Europa continentale con esempi interessanti in Francia e Germania.

Dal punto di vista della tipologia immobiliare, il tipico complesso abitativo di senior living è spesso composto da più appartamenti in cui i senior, da soli o in coppia, si possono trasferire e vivere in comunità.

Il senior living, quindi, si pone come soluzione intermedia tra la completa autonomia della casa privata e l’assistenza di una RSA, essendo quindi ideale per gli anziani che stanno sperimentando i primi segni di fragilità.

Un segmento di mercato verticalmente integrato che trova una fascia sempre più ampia di potenziali clienti che non si accontentano dei servizi food e home keeping, ma che vogliono una struttura che consenta loro di essere collegati con il resto del mondo e di sentirsi ancora attivi dal punto di vista intellettuale e fisico.

A questa tipologia di strutture appartiene, la struttura presentata ieri alla stampa a Bergamo.

Realizzata, da Immobiliare Percassi, nell’ambito di un progetto di rigenerazione urbana in una zona semi centrale della città, vicina ai principali servizi di prossimità è stata ceduta ad un fondo di investimento specializzato ed è gestita da un gestore professionale di strutture di senior living (Domitys).

La struttura che dal punto di vista urbanistico si configura come uno sviluppo in edilizia libera, risponde a tutti dettami in tema di efficientamento energetico e di benefit di cui possono godere gli “inquilini” ai quali viene proposto un contratto d’affitto di unità immobiliari già arredate o da in parte da arredare.

Il valore aggiunto della struttura sta in particolare nell’attenzione che è stata dedicata alle parti comuni come il giardino, la palestra e wellness centres e alle aree atte a favorire le attività di socializzazione da proporre agli utenti.

Un altro importante elemento di analisi è rappresentato dal fatto che il senior living di Bergamo rappresenta un “prototipo” di prodotto immobiliare che può essere replicato in altre realtà del nostro paese dove la cosiddetta silver economy potrebbe rappresentare uno dei driver di ripresa del sistema economico e del mercato immobiliare.

La silver economy definita dalla Commissione Europea come “la somma delle attività economiche che rispondono ai bisogni delle persone con 50 o più anni di età, inclusi anche i prodotti e servizi di cui queste persone usufruiscono direttamente e l’ulteriore attività economica
che questa spesa genera”
potrebbe trovare nel nostro paese, caratterizzato da un clima sostanzialmente mite, un patrimonio culturale e naturale ricco di attrattive e una indiscutibilmente elevata qualità della vita, potrebbe essere la destinazione ideale per la seconda parte della vita di molti cittadini europei.