real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

La presentazione del rapporto Emerging Trends in Real Estate a cura di PWC in collaborazione con ULI fornisce agli operatori del settore una fotografia delle locations che attraggono le intenzioni di investimento degli investitori istituzionali.

Nella classifica che riguarda il continente europeo, Milano si colloca all’undicesimo posto subito dopo Lisbona e prima di Dublino. Un piazzamento quello di Milano che distanzia di ben undici posizioni la capitale che sembra non riscontrare il favore degli investitori internazionali.

Il sentiment degli operatori rivolge la propria attenzione al capoluogo lombardo per svariate ragioni: la città risponde ai requisiti di una capitale internazionale in grado di competere con altre importanti città, che ha la possibilità di attrarre l’attenzione degli investitori che vedono nella città una location con buoni rendimenti, un prodotto di qualità e un contesto di governance della città che accoglie con favore gli investitori.

Gli elementi che fanno sì che Milano risulti così attrattiva sono visibili nella skyline di una città che si è profondamente trasformata. L’orizzonte lineare della pianura padana è, attualmente punteggiata, da interessanti esempi moderni di architettura che coniuga bellezza e innovazione.

Una realtà urbana che vive una nuova concezione di città e di real estate. Nella città che è stata una delle capitali della manifattura nazionale prima, della finanza poi, dei grandi scandali e delle grandi rinascite, il mondo del real estate nel suo complesso parla una lingua nuova.

Milano, campione del mercato nazionale, può quindi competere anche a livello internazionale.

Gli attori del mercato milanese portano sul palcoscenico della competizione internazionale un copione armonizzato alla perfezione che eleva il grado di attrattività della città a livelli molto alti. Un sistema universitario di eccellenza, un mondo imprenditoriale che ha saputo trovare la forza di riconvertirsi e di superare i momenti di crisi, un circuito di strutture votate alla cultura che hanno consentito in questi anni al capoluogo lombardo di rivestire il ruolo di location turistica grazie anche all’effetto benefico dell’EXPO 2015.

E proprio in questa direzione, va l’essersi aggiudicate le Olimpiadi invernali 2026 a Milano in combinata con Cortina. Per supportare dal punto di vista delle infrastrutture immobiliari questo importante evento sta il processo di riqualificazione degli ex scali ferroviari e in particolare, quello di Porta Romana che è stato designato come sede temporanea del villaggio olimpico.

L’area dello scalo che verrà messa in vendita alla fine di questo mese si colloca in una delle parti della città che maggiormente hanno beneficiato del processo di rigenerazione urbana grazie ad un connubio tra diverse asset class immobiliari. Quest’area vede convivere la Fondazione Prada, Symbiosis e la riqualificazione dell’ex consorzio agrario sotto la nuova veste di student housing e poco distante il nuovo Campus Bocconi sul sedime di quella che era la centrale del latte di Milano.

Una città praticamente senza confini che coglie nelle opportunità fornite dall’innovazione e dalla tecnologia e nel dialogo con un’amministrazione pubblica guidata dal principio dell’incremento dell’attrattività della città a prescindere dal colore politico, la sfida di ridurre le distanze tra il centro e le periferie e dare vita a nuove centralità in grado di rispondere alla domanda di una popolazione che in controtendenza con molte altre realtà urbane è prevista in crescita costante nei prossimi anni.