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by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Il 28 novembre sono stati presentati i risultati del XII Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato dal Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.

L’osservatorio, che si bassa sulla collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine ai 107 Comuni italiani capoluogo di provincia, indaga le procedure urbanistiche ed edilizie adottate e approfondisce il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica.

Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 48 capoluoghi di provincia tra le 107 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, in linea con il livello di partecipazione delle precedenti edizioni.

I temi dell’efficienza dei procedimenti concessori è stato approfondito analizzando i seguenti elementi:

  1. Le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche ed edilizie;
  2. Il numero delle pratiche gestite dalle pubbliche amministrazioni nel 2018;
  3. Le modalità e gli strumenti forniti dalle amministrazioni per il reperimento della documentazione e delle informazioni necessarie;
  4. Il numero dei funzionari addetti alle pratiche urbanistiche;
  5. Il valore degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
  6. La monetizzazione degli standard.

Solo alcuni dati. Secondo quanto emerge dall’analisi dei questionari, i piani attuativi istruiti sono stati in media 7 in linea con quelli registrati negli anni precedenti. In incremento con i dati del 2017, il numero degli addetti dedicati che si attesta mediamente sulle dodici unità, mentre è rimasto invariato il numero degli addetti alle pratiche edilizie.

Per quanto attiene le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 12 giorni per il certificato di destinazione urbanistica, 7 mesi per l’approvazione del piano attuativo, mentre il tempo medio che trascorre tra la presentazione di una domanda di permesso di costruire e il suo rilascio o eventuale diniego è di 87 giorni.

Nell’indagine di quest’ anno l’attenzione è incentrata sul tema di valorizzazione delle aree prospicenti le superfici acquee: tema evocativo dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo, fondamentale per un paese come il nostro dove le coste superano gli ottomila chilometri e tristemente nelle ultime settimane quando l’acqua ha dimostrato tutta la sua forza distruttrice in molte parti del nostro
territorio.

L’analisi è quindi andata a sviscerare gli esempi di Pubbliche Amministrazioni Locali che hanno promosso interventi di riqualificazione e valorizzazione per mettere in sicurezza l’ambiente e di recuperare agli usi collettivi e al patrimonio naturale aree produttive dismesse o abbandonate.

Gli elementi di sintesi più rilevanti rivenienti dall’indagine sono i seguenti:

  • 17 comuni hanno realizzato, negli ultimi cinque anni, interventi di riqualificazione/valorizzazione;
  • le aree maggiormente coinvolte sono state i lungofiume;
  • le operazioni nella maggior parte dei casi sono stati finanziati grazie a fondi pubblici;
  • lo stesso dicasi per gli interventi previsti nei prossimi cinque anni, dove saranno 18 i comuni coinvolti con finanziamenti pubblici che copriranno il 75% delle operazioni.

Secondo quanto emerge dall’indagine, il comune che ha in programma il maggior numero di operazioni di valorizzazione e riqualificazione sarà, senza sorpresa, Venezia. La città ha pagato in queste ultime settimane il prezzo più alto del suo rapporto con l’acqua.

Un legame così indistricabile che ha colpito duramente alcuni dei gioielli architettonici più rilevanti nell’universo della storia dell’arte, come la Basilica di San Marco.

La sintesi dei progetti di valorizzazione e riqualificazione delle aree prospicienti gli specchi d’acqua sta, a mio parere, in questa frase del romanzo di Andrea Camilleri La forma  dell’acqua: “Qual è la forma dell’acqua?”. “Ma l’acqua non ha forma!” dissi ridendo: “Piglia la forma che le viene data”.

Picture by Ministero dell’interno CC BY 3.0