Dopo la vincente candidatura all’Expo 2015, e la sconfitta al fotofinish della competizione per l’agenzia del farmaco, Milano ha messo a segno un’altra vittoria sullo scenario internazionale.
Il CIO ha decretato alle 18 di un caldo lunedì di giugno la città che ospiterà la prossima edizione dei giochi olimpici invernali tra 7 anni: il connubio Milano-Cortina ha battuto la capitale della Svezia. Molti sono i risvolti che questa vittoria ha sul sistema economica delle due città e di un intero territorio che vedrà scheggiare gli atleti delle diverse specialità olimpiche.
Gli ingredienti che hanno portato alla vittoria possono essere riassunti in un’immagine: Milano città europea, vero motore di un sistema economico, sociale e di governance in grado di competere con le “meglio” città globali.
L’entusiasmante esperienza dell’esposizione universale ha portato Milano a prendere coscienza della propria capacità come sistema città di gestire in modo adeguato un numero via via crescente di turisti, di garantire a loro una gamma variegata di esperienze che esulano anche da quelle specifiche dell’iniziativa che viene ospitata.
Nel caso delle Olimpiadi invernali, inoltre, verrà messo a sistema il patrimonio di impianti e di
strutture ricettive che corredano il nostro territorio montano.
Milano, dove numerosi investimenti in strutture sportive erano già in pipeline, si prepara nel migliore dei modi ad affrontare l’ondata olimpica. Dal punto di vista del real estate e dell’ambiente costruito nel suo complesso, la necessità di infrastrutture di trasporto ricettive e di altri centri coinvolti nelle competizioni olimpiche, porterà con buone probabilità alla realizzazione di infrastrutture già pensate da anni, al recupero di strutture in disuso, ma soprattutto a rivitalizzare un comparto immobiliare, quello delle seconde case in montagna, che non in tutte le località ha registrato negli ultimi anni risultati incoraggianti.
I fondamentali per la vittoria ci sono tutti: due regioni con un’economia solida, con una propensione all’internazionalizzazione che per aspetti diversi le caratterizza entrambe, ma al di là delle due città bandiera un sistema diffuso e variegato di territorio in grado di supportare ed accogliere i flussi turistici che la manifestazione olimpica produrrà. E’ innegabile che Milano in questi anni di splendore in direzione ostinata e contraria rispetto ad un paese che ha arrancato, ha saputo dimostrare come la fortunata combinazione di amministrazioni di “colori diversi” ma allineate su un unico obiettivo, sia stata in grado di fare del capoluogo lombardo una città in grado di competere a livello internazionale.
La competizione tra città impone che, al di là degli aspetti burocratici, le amministrazioni locali lavorino con un’ottica industriale con la giusta combinazione di marketing territoriale e di prodotto.
Merito indiscusso di questa vittoria va al lavoro di tessitura da parte del sindaco Sala, del sindaco Ghedina, dei Governatori Fontana e Zaia e del Presidente del CONI Malagò a sottolineare come Milano e Cortina con il territorio circostante abbiano tutte le carte in regola per poter adeguatamente ospitare tale manifestazione.
Come si è detto molte volte per il sistema delle imprese, per essere competitivi non basta solo eccellere negli aspetti tecnici ma anche essere supportati da un sistema paese.
E’ stato fondamentale quindi che, come già successo in occasione di EXPO, stakeholder pubblici e privati abbiano dimenticato i personalismi e gareggiato per vincere questa sfida.