real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Quella che sta per iniziare sarà una delle settimane più intense per la vita “milanese”. Come ho avuto occasione di scrivere lo scorso anno, la settimana del design che per molto tempo è stata identificata con il Salone del Mobile, rappresenta adesso un momento unico per il grande numero di eventi e di manifestazioni collaterali che rientrano nella definizione del Fuori Salone.

Quindi non più solo evento fieristico dedicato ad uno dei settori trainanti l’economia nazionale, ma un momento di contaminazione e di dialogo tra tutte le componenti del sistema imprenditoriale nazionale, su un unico grande palcoscenico: la città.

Anche quest’anno, tuttavia, non solo Milano si apre agli amanti e ai professionisti del design anche Monza ha presentato nelle scorse settimane, la propria settimana del Fuori Salone che si è aperta ieri e che si svolgerà fino al 18 aprile.

Per il secondo anno consecutivo, infatti, l’amministrazione comunale, grazie alla collaborazione con i privati, ha messo in campo una serie di eventi volti a presentare l’expertise delle imprese brianzole nel campo del legno-arredo coniugata con l’arte, la storia e il territorio.

L’agenda è densa di appuntamenti, mostre e performance che vanno a pervadere ogni angolo del capoluogo brianzolo raccontando come le imprese brianzole abbiano coniugato nel corso di questi anni saper fare artigiano con creatività, coraggio e determinazione. E sono proprio  queste aziende che ogni anno vengono visitate da migliaia di visitatori che in molti casi non hanno neanche una minima idea di dove sia la Brianza.

E proprio nell’ottica di ricordare al mondo che buona parte degli oggetti iconici del nostro arredamento hanno visto la luce in Brianza, il Museo di Arte Contemporanea (Mac), a Lissone, ha inaugurato nel mese di febbraio una collezione permanente di design con le prestigiose firme dei grandi nomi dell’industria brianzola. Lissone, infatti, è stata da sempre sinonimo di “Capitale del mobile” e, in virtù di una storia importante ma spesso sottovalutata, il Mac ha cercato di integrare il proprio patrimonio con una collezione che guarda ai grandi nomi del design.

Una “capsule collection” che si è andata via via delineando e a cui si affianca anche il premio biennale, dedicato ai giovani talenti nel campo del design e della progettazione.

La collezione del museo è stata arricchita in questi anni di oggetti che sono la testimonianza tangibile della creatività dei designer e del saper fare delle importanti aziende del settore che hanno in Brianza la loro sede.

Tra le curiosità conservate al museo lissonese, una inedita eliocopia del Palazzo del Mobile di Lissone progettato da Faglia e Galmanini, storica sede delle storiche Settimane lissonesi, antesignane dell’attuale Salone del Mobile.

Come testimoniato da uno dei cartelloni pubblicitari della Settimana del Mobile del 1938, la  mostra durava quindici giorni e che attirava numerosi visitatori (nella seconda settimana lissonese del 1937 i visitatori furono 15 mila).

E parafrasando un celebre detto cinese e prendendo spunto dal titolo della mostra “Guardare la luna, non il dito” inaugurata al Mac a febbraio, è fondamentale osservare con attenzione le cose per riuscire a trascenderne la forma e comprenderle più a fondo la progettualità.

Ancora una volta si conferma il ruolo fondamentale delle istituzioni museali nella promozione del territorio e nella sensibilizzazione delle attività produttive che rappresentano un’eccellenza per il nostro sistema manifatturiero.