real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Proprio da qua sono partita due anni fa: la settimana all’insegna del real estate, sulla Riviera francese. Ogni settore ha il suo evento dell’anno: se il settore dell’arredo attende con ansia il momento della Settimana del Mobile, e il settore industriale vive in trepidazione le assemblee di Confindustria e il meeting dei Giovani a Santa Margherita, il settore del real estate attende con ansia la seconda settimana di marzo per l’appuntamento di Cannes con il MIPIM.

La Croisette per una settimana si trasforma nella vetrina per il settore dell’immobiliare, dove da anni ormai gli operatori privati e pubblici presentano le novità che hanno in cantiere per gli anni a venire.

Lo scorso anno ho raccontato delle eccellenze architettoniche che sono state premiate con la palma d’oro dell’immobiliare nell’iconica serata del giovedì: eccellenze che hanno visto come prima attrice Milano, dove l’attenzione degli investitori istituzionali stranieri, si è andata concentrando in questi anni; tutto il territorio nazionale, tuttavia, è ricco di realtà che potrebbero essere di interesse per investitori internazionali.

Proprio in questa logica, nel corso degli anni si è sempre più intensificata la presenza di realtà locali interessate a far conoscere il proprio territorio, le sue potenzialità e i progetti di rigenerazione urbana in pipeline.

Il sistema delle realtà locali costituisce uno degli attori principali e più attivi nella promozione degli investimenti sul territorio inteso in senso lato: dai contesti comunali a quelli regionali.

Quest’anno tra le entità locali che si presenteranno a Cannes, c’è il Comune di Genova, che ha recentemente postato sui social un’anticipazione del video promozionale della “Superba”, una città ferita soprattutto che dopo il crollo del ponte Morandi dello scorso agosto ne ha “isolato” una parte e reso ancora più complessa la viabilità già difficile per la natura stessa del territorio.

Il Comune di Genova, la regione Liguria e l’autorità portuale presenteranno infatti, attraverso un video di tre minuti, i progetti che concretamente trasformeranno la città, donando nuova vita ad un centro storico ricco di un patrimonio immobiliare inestimabile, restituendo al mare porzioni della città, riqualificando il sistema dei forti sulle colline a ridosso del centro cittadini e, ovviamente, il Ponte Morandi.

Il video si inserisce nell’alveo delle attività di promozione del territorio che l’attuale amministrazione ha messo in campo per ridare vita ad una città che, dopo i fasti dei tempi passati, ha vissuto un progressivo declino culminato proprio nel periodo della grande crisi del settore immobiliare e delle costruzioni e che ha anche colpito il ricco parterre degli edifici di pregio.

In un mercato così “fragile” è diventato quanto mai importante guardare con attenzione alla miniera di bellezze e di peculiarità che ogni città italiana possiede.  L’attenzione per uno sviluppo delle eccellenze è nelle priorità dell’attuale amministrazione che ha individuato due nicchie di attività economiche che si contestualizzano bene nel capoluogo ligure: la blue economy e la silver economy.

La prima è legata all’economia del mare, cercando di valorizzare le doti naturali del porto, mentre la seconda è legata al tema dell’attrattività di Genova quale location per una seconda gioventù di anziani del nord Europa che sognano di vivere in climi più miti. Questo segmento di economia porta inevitabilmente alla necessità di realizzare strutture di senior living e di hospitality in grado di soddisfare le esigenze di questa tipologia di utenti.  Inoltre, la relativa vicinanza a Milano e la diffusione della tecnologia che ci permette di essere sempre connessi ovunque, potrebbe rendere interessante la città come luogo di residenza, godendo dei benefici del mare e di un clima tendenzialmente mite per buon parte dell’anno.

Magari qualche investitore straniero potrebbe essere interessato a sentire gli effetti della makaia, particolare condizione meteorologica che si verifica nel Golfo di Genova, quando il vento di scirocco, il cielo coperto e il tasso di umidità elevato permeano l’atmosfera di una melanconia unico nel suo genere.