real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

L’aggettivo che ostinatamente racconta il nostro paese è “bello”, declinato in funzione del sostantivo che accompagna: bel paese, bel canto, bell’Italia.

Una “grande bellezza” coniugata con opere d’arte eterne che si riflettono nelle facciate di immobili imponenti, in castelli semi nascosti nelle campagne e tra le colline e in giardini unici per colore e architettura.

Una bellezza che, come si è avuto modo di dire più volte, è quasi semi sconosciuta al “grande pubblico” e soffre in molti casi di uno stato di abbandono ed incuria che ne offende la memoria di un passato splendente. E’ in questo scenario, dove molto spesso le nostre bellezze sono più visibili agli occhi degli stranieri che dei locali, che prende vita una delle iniziative più interessanti di questo inizio anno: l’iniziativa Heritage Bonus promossa da Assocastelli e che, giustamente, la scorsa settimana ha occupato le pagine di molte testate specialistiche.

L’assunto da cui parte l’iniziativa e che fonda le sue radici anche nella mission stessa dell’associazione, è rappresentata dalla presa di coscienza dell’ineguagliabile patrimonio di “bellezze” di cui è dotato il nostro strano, a volte incomprensibile ma indiscutibilmente bello, paese.

Dato questo assunto di partenza, la mission dell’associazione è quella di promuovere e far conoscere ad una platea sempre più ampia i castelli e le bellezze nazionali, e ha deciso di sostenere con un bonus del 25 % le iniziative promosse da proprietari privati volte ad operazioni di ristrutturazione e conservazione del patrimonio.

La grande forza dell’iniziativa, al di là del valore economico che comunque può spingere una più ampia gamma di proprietari a prendersi cura di patrimoni che uniscono spesso valore economico e coinvolgimento affettivo, sta nel fatto che l’associazione si è fatta promotrice di un’operazione che vede coinvolta una ristretta lista di operatori, con determinate expertise, a cui rivolgersi: la nicchia di mercato del restauro e della conservazione del patrimonio storico-culturale rappresenta, infatti, un’eccellenza per il settore italiano delle costruzioni che viene molto apprezzato all’estero.

E sta proprio qui la forza dell’iniziativa: la capacità dell’associazione, in un momento in cui i corpi intermedi vivono una profonda crisi, di farsi portatrice degli interessi dei propri associati nell’alveo degli interventi di ristrutturazione e di dialogare con uno dei comparti più “colpiti” dalla crisi ma anche così centrale per l’economia nazionale. La capacità di un’associazione di fare rete e cercare le migliori professionalità con cui interagire è la misura con cui si delinea una strategia di lobby efficace.

Inoltre, il patrimonio artistico-culturale è un bene fondamentale per molte nazioni e in primis per l’Italia, ricca in giacimenti di opere d’arte che potrebbero suscitare l’attenzione di investitori istituzionali che hanno già dimostrato in questi anni un interesse crescente per gli heritage assets, con l’obiettivo di promuovere il turismo e l’interscambio culturale.

Le operazioni di recupero e di restauro non sono per loro natura “semplici”, anche perché da sempre suscettibili di critiche e obiezioni, soprattutto nel caso il bene coinvolto sia di proprietà
pubblica.

Come testimoniato da alcuni recenti casi, il comparto della conservazione può, inoltre, essere uno degli ambiti di attività dove applicare al meglio i metodi innovativi, quali il Building Information Modeling, che si stanno velocemente diffondendo nell’ambito dell’ambiente costruito. La tematica dell’Heritage BIM in Italia rappresenta un terreno ancora tutto da esplorare e dalle enormi prospettive. Prospettive che se accompagnate da un coinvolgimento attivo della pubblica amministrazione locale potrà consentire un sostanziale recupero del patrimonio storico-culturale, con un monitoraggio efficace sia in termini progettuali che di gestione dei processi e delle relazioni fra professionisti, la committenza pubblico o privata e le istituzioni.

E come scriveva Virginia Woolf, the beauty of the world which is so soon to perish, has two edges, one of laughter, one of anguish, cutting the heart asunder.