real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Nell’ultimo volume dell’interessante collana dedicata all’architettura che ogni martedì è in edicola con il Corriere della Sera, realizzata in collaborazione tra la rivista di architettura “Abitare” e il Politecnico di Milano, viene affrontato il tema degli immobili dedicati ai trasporti: le stazioni e gli hub di interconnessione per le infrastrutture.

Un tema recentemente molto dibattuto in Italia e a Milano in particolare, è quello relativo all’operazione di riqualificazione degli scali milanesi, che per dimensioni e per ricadute in termini di rigenerazione della città rappresentano senza ombra di dubbio un’opera unica e difficilmente replicabile in altre realtà.

Tuttavia, argomento del volume di martedì scorso sono alcuni grandi progetti architettonici che hanno avuto come oggetto le grandi stazioni, gli hub di trasporto e le strutture che hanno rappresentano negli anni le porte delle città e che rappresentano un luogo di scambio ed interconnessione in cui alle funzioni primarie si sono andate affiancando altre funzioni ed altri usi.

In alcuni casi a fianco delle attività commerciali e di ristorazione si sono affiancate altre funzioni, come quella espositiva come la mostra permanente d’arte nella stazione della metropolitana di Napoli. Lo stesso potrebbe avvenire per alcune stazioni della Metro 4 a Milano, i cui scavi stanno portando a galla diversi reperti storici.

A fare da contraltare a questo trionfo dell’architettura spesso identificata con linee sinuose e colori utili per l’identificazione dei percorsi, c’è un patrimonio di piccole o a volte minuscole stazioni nei paesi della nostra penisola che rischiano di giacere come carcasse abbandonate e di finire per diventare una parte di territorio non sorvegliato, facile preda di vandali o malintenzionati.

L’operazione fatta a suo tempo da parte dell’Agenzia del Demanio con le case cantoniere e con i fari potrebbe essere replicata anche con le stazioni nei piccoli centri dove il traffico delle linee ferroviarie è ormai ridotto all’osso. Nelle aree di afflusso turistico potrebbero riprendere la loro originale funzione di punto informativo o stazione di posta, e soprattutto ritrovare un antico charme che al momento, in molti casi, sembra essere svanito nel tempo come l’intonaco scrostato.

Per far ciò, è necessario il lavoro corale di operatori pubblici e privati interessati a valorizzare il patrimonio immobiliare del territorio nazionale, che diventa sempre più meta di attrazione di turismo nazionale ed internazionale, soprattutto se collegato a manifestazioni di tipo enogastronomico che vanno riscuotendo sempre più successo.

Anche in questo si potrebbe configurare una vera e propria attività di marketing territoriale, in un circolo virtuoso di reciproci interessi tra pubblica amministrazione, FS Sistemi Urbani (in veste di proprietario degli immobili) e investitori interessati ad operazioni di valorizzazione, rifunzionalizzazione e conseguente utilizzo degli stessi.

A testimonianza dell’importanza in termini di immagine che veniva attribuita alle stazioni nel secolo scorso, nel 1911 la Direzione Generale della Ferrovia dello Stato, in accordo con la Federazione Italiana dei Consorzi Agrari, bandì il Concorso delle Stazioni Fiorite.  Il Concorso venne ripetuto per molti anni con lo scopo di richiamare l’attenzione sull’importanza, ai fini della propaganda turistica, della presentazione delle stazioni ferroviarie, che erano, per molti viaggiatori, il biglietto da visita di una località.

Forse si potrebbe partire da un’idea di quel tipo per ridare luce a quelle vecchie signore un po’ tutte simili ma che hanno visto passare tanta vita con tanti abbracci e tanti arrivederci.

Se c’è un’immagine che identifica la mia infanzia è la casa dei miei nonni dove ho trascorso quell’incredibile periodo che nella vita di ognuno forma e plasma.

Una casa molto particolare non dal punto di vista architettonico ma dalla localizzazione e dalla funzione che svolgeva: l’abitazione del titolare della stazione ferroviaria, proprio sopra gli uffici
“movimento”, la biglietteria e la sala d’aspetto.