In un articolo di qualche mese fa, ho affrontato il tema delle settimane che scandiscono il calendario della vita pubblica di Milano: una scelta strategica dal punto di vista del marketing territoriale che consente una calendarizzazione degli eventi che hanno il proprio centro di gravità nella città. Tra un evento e l’altro è tutto un pullulare di allestimenti ed opere di manutenzione straordinaria degli edifici e dei luoghi di aggregazione strategici per l’evento.
Vie della città, quasi del tutto sconosciute all’afflusso dei turisti e dei visitatori abituali di Milano, come ad esempio la parte “romana” a ridosso di via Torino, godono, nel corso delle “settimane”, di una verve che per gli altri giorni dell’anno è quasi sconosciuta. La settimana che più di tutte coinvolge gli edifici non tradizionalmente votati alla funzione espositiva, è sicuramente quella del design a latere del Salone del Mobile, che si terrà a metà aprile.
In questi giorni, una delle notizie che è circolata con una certa enfasi negli ambienti legati al settore del design e dell’architettura, è “l’addio” di Ventura Projects – famoso studio di architettura e design – dalla sede storica di Lambrate per approdare ai Magazzini Raccordati, a lato della Stazione Centrale in via Ferranti Aporti, e nella centralissima via Giovanni Paisiello nel quartiere di Porta Venezia. Proprio qui infatti si trova Futurdome: un progetto di housing museale gestito da ISISUF – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo – che è unico nel suo genere; un intervento su un palazzo storico in stile liberty, utilizzato negli anni Quaranta dagli ultimi Futuristi come luogo di incontro. Il progetto, portato a termine grazie ad una sapiente operazione di riqualificazione che ha impiegato quasi dodici anni per riportate l’edificio alla bellezza dei primi anni dieci del secolo scorso, ha visto l’utilizzo di materiali innovativi e un efficace lavoro di ricerca e di mappatura dei decori originali.
L’edificio, tornato allo splendore dello stile liberty milanese, concepisce una nuova forma di mix funzionale: un condominio privato con ampi spazi dedicati all’arte contemporanea e una fitta programmazione che coinvolge sia gli spazi comuni che gli appartamenti privati.
L’idea di aprire al pubblico spazi tradizionalmente destinati ad altre funzioni, rappresenta l’evoluzione “naturale” del già consolidato uso di location normalmente utilizzate per funzioni commerciali o di servizio, come ad esempio il Garage Sanremo di via Zecca Vecchia.
Un altro esempio interessante è quello di Casa Novecento, situata nel centro storico di Monza.
Anche in questo caso si tratta di un antico palazzo Liberty dell’inizio del ‘900, totalmente ristrutturato, con il fine di ottenere un nuovo concept abitativo. L’immobile che nel progetto di ristrutturazione prevedeva la realizzazione di due negozi e di sei unità abitative, viene adesso utilizzato nei locali “commerciali” per l’esposizione di opere d’arte.
Coniugare arte, restauro architettonico e conservazione, può rappresentare la nuova frontiera della rigenerazione urbana non solo a Milano, ma anche in altri centri che, seppur ricchi di eccellenze e di bellezze, non sanno dare una nuova vita agli edifici che in questo modo rischiano di decadere.