real estate

Fine anno, momento di bilanci: è ora di tirare la riga di quest’anno che per il mio blog (http://virginialunare.it) è iniziato a marzo e che chiude il suo quasi primo anno di attività sperando di aver interessato i suoi lettori.

Quali sono stati i punti di maggiore interesse per quest’anno di real estate?

Abbiamo iniziato il nostro viaggio da Cannes dove nella cornice del Palais du Cinéma, gli operatori e le amministrazioni italiani si sono presentati agli investitori internazionali, mettendo sul piatto “il catalogo delle belle” opportunità che il nostro paese ha da offrire.

Dal punto di vista congiunturale, il settore sembra aver ripreso un po’ di vitalità e sembra essere ad un punto di svolta e di uscita dal tunnel.

In questo scenario di “sereno” tendente al bello, il mercato di Milano e della Lombardia hanno fatto la parte del leone attirando l’attenzione degli investitori locali ed internazionali. Milano, nel suo ruolo di protagonista del mercato del real estate nazionale, ha provato anche a vincere la sfida europea dell’assegnazione della sede dell’Agenzia Europea del Farmaco persa al fotofinish con Amsterdam, ma che tuttavia ha testimoniato come il dialogo e la collaborazione siano il viatico fondamentale per la competizione.

Abbiamo raccontato la tanto agognata firma dell’Accordo di Programma per i sette scali ferroviari di Milano che permetteranno al capoluogo lombardo di diventare una città globale in grado in competere con le altre capitali europee nell’attrazione degli interessi degli investitori internazionali.

Milano che ha arricchito la sua skyline con le curve dell’archistar Zaha Hadid, nel quartiere di Citylife nell ’area dell’ex fiera campionaria.

Abbiamo affrontato il tema dello smart working e di come i cambiamenti nel mondo del lavoro impongano ai progettisti di edifici dedicati al business di ideare spazi più flessibili e votati alla condivisione.

Abbiamo raccontato il fascino discreto del real estate piemontese e la voglia del suo capoluogo di “rinascere” cambiando pelle e attraendo investitori anche grazie ad opere innovative come il nuovo quartier generale della Lavazza che ha contribuito alla rigenerazione di un’intera area.

Abbiamo anche attraversato il mare e abbiamo raccontato come alcune nostre realtà industriali nel mondo del real estate e delle costruzioni abbiano saputo affrontare con successo la sfida dell’internazionalizzazione.

Sfida che si può affrontare anche grazie ad alla costruzione off-site. Ma l’innovazione non è solo nei metodi di produzione ma anche negli strumenti, come quelli utilizzati dalla parte pubblica per la rigenerazione urbana: il ruolo delle istituzioni culturali e delle strutture museali per la rivalutazione di territori poco conosciuti al mercato nazionale del real estate.

Abbiamo raccontato le operazioni di micro-incoming sulle colline del Monferrato e l’innovativo avvio dell’equity crowdfunding dell’operazione di riqualificazione della “Città del Vetro” ad Altare, nell’entroterra ligure.

Se il comparto residenziale ha rappresentato per molto tempo il segmento core del settore, la crisi ha portato alla luce la voglia degli investitori di guardare ad asset classes alternative come il senior living, che diventa sempre più centrale anche in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione.

Il 2018 si apre con delle interessanti prospettive per una ripresa che anche se non semplice può rappresentare una nuova vita per un settore imprenditoriale che in questi anni si è profondamente modificato, per non affogare nei “marosi” della crisi più lunga che il mondo delle costruzioni e dell’immobiliare abbia affrontato.

Buon anno nuovo! Ad maiora!