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by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Il 30 novembre sono stati presentati i risultati del X Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL), realizzato dal Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.

L’osservatorio, che si basa sulla collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante un questionario d’indagine inviato a 110 comuni italiani capoluogo di provincia, indaga le procedure urbanistiche ed edilizie adottate e approfondisce il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica.

Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 46 capoluoghi di provincia su un panorama delle 110 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8%.

Il tema dell’efficienza dei procedimenti concessori è stato approfondito analizzando i seguenti elementi:

  1. Le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche ed edilizie;
  2. Il numero delle pratiche gestite dalle pubbliche amministrazioni nel 2016;
  3. Le modalità e gli strumenti forniti dalle amministrazioni per il reperimento della documentazione e delle informazioni necessarie;
  4. Il numero dei funzionari addetti alle pratiche urbanistiche;
  5. Il valore degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
  6. La monetizzazione degli standard.

Solo alcuni dati: secondo quanto emerge dall’analisi dei questionari, i piani attuativi istruiti sono stati in media 8 con un leggero calo rispetto agli anni precedenti. In linea con i dati del 2014-2015, il numero degli addetti dedicati che si attesta mediamente sulle nove unità.

Per quanto riguarda le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 12 giorni per il certificato di destinazione urbanistica e 9 mesi per l’approvazione del piano attuativo. In particolare, nell’indagine di quest’anno l’attenzione è andata alle previsioni che ciascun comune fa in merito alle aree di espansione (greenfield) e a quelle di trasformazione (brownfield): ciò che emerge è che si registra un incremento rispetto al 2015 della componente residenziale sia nel comparto greenfield (58%) che nel brownfield (42%), segue il comparto industriale (rispettivamente 12% e 17%). Altro elemento di analisi è quello della competitività dei territori nell’attrarre gli operatori internazionali: nel 79% dei casi gli interventi sono affidati ad imprese locali. Importante il dato relativo all’esistenza di un piano di alienazione e valorizzazione degli immobili non strumentali che sembra coprire l’89% del campione delle amministrazioni.

Tutti gli elementi di analisi, per il cui approfondimento si rimanda all’indirizzo http://www.gestitec.polimi.it/it/iniziative/oppal, portano a fornire una fotografia precisa di come le realtà locali si muovano per attrarre capitali di investimento.

Il tema di approfondimento di quest’anno è stato quello del riuso e della rigenerazione urbana, con una particolare attenzione alle misure messe in campo dalle amministrazioni per contrastare il degrado, come ad esempio la partecipazione al Bando Periferie, gli accordi con istituzioni private e il coinvolgimento della cittadinanza. Molto interessante il caso di Ferrara, che seconda nella classifica stilata dall’Osservatorio ha portato all’attenzione l’esperienza della Factory Grisù, localizzata nell’antica caserma dei vigili del fuoco di Ferrara. La caserma fu inaugurata il 28 ottobre 1930, ottavo anniversario della marcia su Roma, ed abbandonata definitivamente nel 2004. L’edificio è uno degli elementi architettonici che, nella prima metà del XX secolo, contribuirono al ridisegno di un quartiere centrale all’interno delle mura cittadine. Nel 2012 l’immobile è stato concesso dalla Provincia di Ferrara in comodato d’uso gratuito all’Associazione no profit “Grisù” che ha dato il via al recupero degli spazi e alla selezione delle prime imprese che si sono insediate al suo interno. Da questa esperienza ha preso corpo il Consorzio Factory Grisù, che si è costituito nel febbraio 2016 con la finalità primaria di partecipare alla gara indetta dal Comune di Ferrara per la nuova gestione della factory creativa, ed è oggi il gestore dell’immobile fino al 2023.

Anche altri esempi riportati hanno messo in evidenza come alcune amministrazioni locali si sono fatte promotrici di processi di contrasto al degrado non solo delle periferie ma anche di edifici che si trovano al centro delle città. Il dialogo con la cittadinanza e con gli stakeholder locali, la volontà di velocizzare i processi e di eliminare balzelli burocratici possono essere gli strumenti ideali per il recupero e il “make up” della città.

Come osservato alcuni mesi fa nell’articolo relativo alla Milano Arch Week “Il ruolo delle istituzioni culturali nella rigenerazione urbana”, investendo sul connubio cultura, rigenerazione urbana, inclusione sociale e produzione artistica, gli esempi di architettura da copertina possono affiancarsi ad operazioni di riqualificazione diffusa dando vita ad un’esperienza di cultura e creatività condivisa.