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by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Dal 21 al 24 novembre si è svolta alla Triennale di Milano la 14° edizione di Urbanpromo, la manifestazione di riferimento sul tema della rigenerazione urbana, organizzata da Urbit e dall’Istituto nazionale di Urbanistica. I temi trattati nell’ambito dell’iniziativa hanno spaziato dalla trasformazione al marketing urbano passando per le misure rivolte alle smart cities e al programma Europa 2020.

In occasione di uno degli incontri dedicati alla rigenerazione urbana, è stato affrontato il tema della partecipazione del comune di Milano al Bando Internazionale “Reinventing Cities” lanciato da C40. Obiettivo del bando è l’alienazione di siti inutilizzati che possano essere destinati a progetti di rigenerazione urbana rispondenti a principi di sostenibilità e di resilienza.

L’idea è quella di un concorso di idee per architetti, sviluppatori, imprenditori e artisti con l’obiettivo di raggiungere risultati in termini di sviluppo urbano più sano, ecologico ed economicamente sostenibile.

L’obiettivo è ripensare e reinventare la città attraverso una marcata attenzione al tema delle architetture e dell’ambiente urbano, anche grazie al processo di uso e riuso dei materiali.

Milano è assieme ad altre città globali – Auckland, Città del Capo, Chicago, Houston, Lima, Madrid, Città del Messico, Oslo, Parigi, Quito, Reykjavik, Rio de Janeiro, Salvador e San Francisco – in questa sfida, che prende ispirazione dal programma Réinventer Paris, il progetto di rigenerazione urbana promosso dal Comune di Parigi che ha messo a disposizione di idee innovative 23 siti cittadini.

Il bando, lanciato nel mese di novembre del 2014 e conclusosi con la proclamazione dei vincitori nel febbraio del 2016, è stato rivolto a stimolare la costruzione di progetti di rigenerazione urbana attraverso la rifunzionalizzazione di aree ed immobili di proprietà pubblica: beni immediatamente disponibili, collocati in aree con elevati gradi di urbanità.

Ma quali sono stati i fattori determinanti per il successo dell’operazione?

  1. Densità urbana;
  2. Mixitè sociale;
  3. Elevati gradi di accessibilità del trasporto pubblico locale;
  4. Potenzialità del contesto;
  5. Valori immobiliari elevati.

L’approccio dell’amministrazione parigina ha visto nel dialogo tra i privati e la pubblica amministrazione lo strumento per il perseguimento degli interessi generali. La filosofia a base dell’iniziativa è quella che il valore dei beni immobiliari oggetto di trasformazione non è solo ed esclusivamente valore edilizio, bensì public value ovvero capitale fisso sociale di beni comuni che irradia i propri benefici su interi quartieri. Le quadre impegnate in questo processo di trasformazione hanno coinvolto tutti gli operatori compresi quelli che operano nel settore del sociale e della cultura.

Per partecipare al bando, il comune di Milano ha messo in campo cinque siti: il mercato di Gorla, le Scuderie de Montel, porzioni di via Serio e via Doria e lo scalo dismesso di Greco, il cui recupero è già previsto nell’accordo di programma per la riqualificazione degli Scali Urbani.

Mercato coperto di Gorla: si trova lungo viale Monza, uno dei più importanti assi storici che collega Milano all’area metropolitana e a soli 200 metri dalla stazione di Gorla. L’area, che è quasi interamente occupata dall’edificio dismesso, si trova a ridosso di un quartiere multiculturale recentemente interessato da un processo di rivitalizzazione. Obiettivo dell’amministrazione è quello di valorizzare il sito con servizi per il quartiere preferibilmente collegati al settore dell’alimentazione e a progetti di inclusione sociale.

Scuderie De Montel: situato a nord-ovest della città, il complesso delle Scuderie de Montel si trova a ridosso dello Stadio San Siro e dell’Ippodromo e non lontano dalle aree in via di sviluppo Portello-Fiera e City Life. È inoltre prossimo a grandi parchi pubblici come il Bosco in Città, il Parco delle Cave e il Parco di Trenno. L’area è occupata da un edificio storico sottoposto a tutela che rappresenta un esempio significativo dello stile liberty del primo Novecento a Milano. L’obiettivo dell’amministrazione è individuare un progetto che, partendo dal recupero dell’edificio, valorizzi il sito con attività legate allo sport e al tempo libero.

Via Serio: situata a sud-est di Milano, a poco distanza dal Duomo, la via si trova all’interno di un contesto ex industriale che negli ultimi anni ha conosciuto importanti interventi di innovazione e rigenerazione urbana: dalla sede della Fondazione Prada al distretto smart Symbiosis che sarà completato nel 2018. E’, inoltre, inclusa nell ’area d’azione di Sharing Cities, il progetto europeo che entro il 2020 trasformerà il distretto di Porta Romana-Vettabbia in un quartiere innovativo, e si trova a ridosso dell’area ferroviaria di Porta Romana, che nei prossimi anni sarà trasformata in un nuovo quartiere nell’ambito dell’Accordo per la riqualificazione degli Scali Ferroviari. Inoltre, l’area si trova presso università e centri di ricerca che ne fanno un distretto a vocazione culturale ed innovativa.

Via Doria (54-56): situata anche questa a poca distanza dal Duomo, dai nuovi grattacieli di Porta Nuova e dalla Stazione Centrale, si trova in una delle posizioni più strategiche e ben collegate della città. La demografia del quartiere vede una predominanza di popolazione giovane e un alto tasso di edifici residenziali, con bar, ristoranti, negozi e servizi pubblici e privati. L’area è attualmente utilizzata come parcheggio pubblico a pagamento. Obiettivo dell’amministrazione è quello di individuare delle soluzioni architettoniche innovative e tecnologiche che siano finalizzate al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni di CO2.

Scalo Ferroviario Greco-Breda: è uno dei sette scali ferroviari che verrà riqualificato attraverso
l’Accordo di Programma sottoscritto a giugno tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato Italiane, Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani, proprietaria delle aree. Il sito di dimensioni importanti si trova a nord-est della città nell’area della stazione ferroviaria Greco-Pirelli, uno dei nodi strategici per i collegamenti di Milano con il territorio circostante. Nella zona si trovano il Campus universitario della Statale, il teatro Arcimboldi, il Pirelli Hangar Centro Bicocca, il Bicocca Village. Secondo l’Accordo di Programma, la progettazione urbanistica dell’area dovrà avere una vocazione legata all’housing sociale e allo student housing.  L’operazione di riqualificazione dell’ex scalo consentirà, inoltre, di ridurre il traffico veicolare e promuovere l’uso di metodi di trasporto sostenibili.

Per ognuna delle cinque aree verrà stabilito un prezzo minimo di vendita che si tradurrà, a valle dell’avviso di alienazione, in una procedura di selezione sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che prenderà in considerazione anche aspetti di qualità tecnico-progettuale quali ad esempio l’efficienza energetica, l’offerta di mobilità sostenibile, la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale. Il termine per presentare i progetti è fissato per il 20 aprile 2018.

Questa operazione potrebbe essere fondamentale per far salire di qualche posizione Milano nella classifica dell’attrattività degli investimenti tra le città europee, classifica che ogni anno viene elaborata da PWC e ULI, secondo cui il capoluogo lombardo è collocato, quest’anno, in 17° posizione, in quanto considerato diverso dal resto d’Italia.

Se la partita dell’assegnazione della sede dell’European Medicines Agency è stata persa ai rigori, quello che è emerso è la volontà degli stakeholder del territorio di giocare nella stessa squadra e far sistema per ottenere risultati importanti in tema di attrattività della città.