real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Dopo la vincente candidatura all’Expo 2015, è stato dato il via nei giorni scorsi alla presentazione del dossier di candidatura per il capoluogo lombardo ad ospitare l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) che per effetto della Brexit dovrà lasciare Londra e traslocare in un’altra città europea.

Lo scorso 24 Luglio, al Pirellone, nella sede storica della Regione Lombardia, il premier Gentiloni ha presentato i punti fondanti del dossier di candidatura dove verranno evidenziati i fattori critici di successo di Milano rispetto ad altre location europee.

In primis la sede che viene data in dote: il Pirellone. Il palazzo progettato da Gio Ponti che rappresenta un gioiello dell’architettura e del design e che ha rappresentato uno dei simboli della modernità del panorama architettonico milanese e italiano.

Poi un sistema infrastrutturale importante soprattutto per quanto riguarda il collegamento con le altre principali città europee e una fitta ed efficiente rete di trasporto urbano.

Infine un sistema per la formazione diffuso, articolato e soprattutto riconosciuto a livello internazionale come qualificato e con punte di eccellenza. Inoltre, una realtà imprenditoriale che oltre ad ospitare migliaia di multinazionali internazionali, ha realtà locali riconosciute anche a livello globale.

Il timing per l’operazione è piuttosto serrato ed entro il mese di novembre verrà designata la sede che ospiterà l’EMA e che quindi vedrà arrivare un numero importanti di lavoratori e di collaboratori. Intanto oggi, 31 luglio, verrà consegnato ufficialmente il dossier.

Grande il lavoro di tessitura da parte del Governatore Maroni e del sindaco Sala per sottolineare come Milano e il territorio circostante abbiano tutte le carte in regola per poter adeguatamente sostituire Londra.

Perché se è vero che Milano potrebbe diventare la sede dell’EMA è anche vero che è tutto il territorio circostante a rappresentare una delle chiavi dell’eventuale successo per la concentrazione di imprese del settore piuttosto rilevante e per le attrattività importanti che possiede. E così come era accaduto in occasione dell’EXPO, è tutto il territorio a poterne beneficiarne.

In questo scenario non è da dimenticare, ad esempio, che a Sesto San Giovanni, nell ’area Falck all’interno del progetto Milanosesto, prenderà “casa” la Città della Salute e della Ricerca che porterà positive ricadute sia occupazionali che economiche.

L’arrivo del personale e dei collaboratori dell’EMA fa presupporre un incremento demografico che, se anche non dimensioni imponenti, può considerarsi comunque interessante. La ricaduta sul mercato immobiliare non si concretizzerà necessariamente con un incremento nelle vendite residenziali ma potranno esservi incrementi significativi nelle locazioni. Per questa ragione, dovranno essere previsti affitti temporanei e moduli abitativi concepiti in un’ottica differente: un prodotto “chiavi in mano” o “all inclusive”. Inoltre, anche gli strumenti di marketing per le vendite e/o le locazioni dovranno prevedere anche servizi di facility management che agevoli i nuovi arrivati nella ricerca della casa e nella sistemazione a Milano.

Condivisibile quello che è stato sottolineato da Walter Bianchi che guida l’Istituto Superiore della Sanità che ha messo in evidenza come per il successo di questa candidatura sia fondamentale il supporto del sistema politico e della diplomazia. Non è Milano che si candida
ad ospitare l’EMA ma è l’Italia che ha individuato nel capoluogo lombardo il campione nazionale ideale per riprendere un ruolo in Europa.

Come si è detto molte volte per il sistema delle imprese, per essere competitivi non basta solo eccellere negli aspetti tecnici ma anche essere supportati da un sistema paese.

E’ fondamentale quindi per vincere che, come già successo in occasione di expo, stakeholder pubblici e privati dimentichino i personalismi e gareggino per vincere questa sfida.