real estate

La progressiva focalizzazione del settore immobiliare sulla riqualificazione e sulla rigenerazione urbana va coinvolgendo assets immobiliari storicamente vocati ad una funzione diversa, ed in particolar modo quelle che devono necessariamente interpretare il
proprio ruolo sotto una rinnovata veste.

In quest’ottica si indirizza anche il piano di riqualificazione delle aree ferroviarie presentato qualche settimana fa nel corso dell’evento di presentazione del piano industriale 2022-2031 sotto la guida di Fs Sistemi Urbani.

Nel corso dell’evento sono state presentate le nuove quattro business unit che consentiranno a FS Sistemi Urbani di qualificarsi come un player di riferimento. Di particolare interesse per il mondo del real estate è il polo “Urbano”, la cui mission sarà quella di gestire e rigenerare il patrimonio immobiliare del Gruppo, con un investimento da 1,5 miliardi di euro concentrato su circa 24 milioni di metri quadri di suolo in aree limitrofe a strade e ferrovie.

In questa direzione si muove quindi Ferrovie dello Stato attraverso anche la partecipazione a call internazionali come ad esempio Re-Inventing Cities con l’obiettivo proprio di ridare una nuova vita ad infrastrutture immobiliari che hanno rivestito per anni un ruolo centrale nella vita di città di ogni dimensione.

Per la messa a terra di questi progetti, soprattutto per i centri di dimensioni minori diventa fondamentale introdurre tutta una serie di azioni di partenariato pubblico privato – come ad esempio procedure burocratiche in tempi rapidi e una politica di marketing condivisa in grado di valorizzare il territorio – in grado di dare respiro a queste operazioni trasformando il rischio di un’operazione che può sembrare fuori scala in un’opportunità importante per la valorizzazione e l’incremento di attrattività del territorio su cui queste infrastrutture insistono.

Un altro driver fondamentale affinché buona parte di questi asset risorgano a vita nuova sta nel contributo fondamentale della connessione digitale che soprattutto nei centri più piccoli può rappresentare la chiave di volta per la riuscita di queste operazioni, invogliando gli utenti a ritornare anche in location secondarie e sfruttare al massimo le potenzialità di questi assets.

Inoltre, come testimoniato dall’esempio dei sette scali urbani di Milano, l’attenzione crescente per la sostenibilità e per il verde può trovare nell’operazione di riqualificazione degli asset di Ferrovie dello Stato una destinazione per gli investimenti ESG anche grazie alla creazione di luoghi di interscambio tra modalità di trasporto differenti, a cui si aggiunge non di rado una funzione di inclusione sociale grazie alla creazione di luoghi di incontro e utilizzabili per eventi pubblici.

Il patrimonio immobiliare di cui è dotato Ferrovie dello Stato si caratterizza infatti per un imponente numero di immobili di dimensioni differenti e con diverse localizzazioni che non comprendono solo ed esclusivamente le stazioni, bensì, tutte le infrastrutture a corredo come magazzini, sottostazioni elettriche, officine di riparazione, ecc..

Proprio questa ultima tipologia di asset ha rappresentato uno dei primi esempi di rigenerazione e riqualificazione urbana su un asset legato al mondo del trasporto su rotaia: ovvero la riqualificazione delle Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Torino, attualmente destinato ad ospitare l’hub dell’innovazione e dell’arte nel capoluogo piemontese oltre ad ospitare manifestazioni ed eventi.

La cinematografia italiana ci ha regalato alcune celebri racconti del mondo delle ferrovie nel nostro paese, come ad esempio “Destinazione Piovarolo” del 1955 con Totò o il più recente “La Stazione” del 1990 diretto ed interpretato da Sergio Rubini che hanno portato con sé l’odore ferroso dei freni dei locomotori e il vociare a volte allegro a volte malinconico dei saluti.