Quando questo periodo di emergenza sarà finito, se è vero quanto sottolineato da più voci, il mondo del real estate non sarà più lo stesso, e sarà quindi ancora più importante per le imprese del settore adeguare il proprio processo produttivo alle mutate esigenze del mercato.
Nel corso di questi anni abbiamo visto evolvere il comparto del real estate, e per effetto domino, anche il settore delle costruzioni.
La chiave di volta della trasformazione che ha caratterizzato il settore a partire dal 2008 è stata l’interpretazione del cambiamento adeguando i propri processi produttivi grazie all’innovazione.
Innovazione, che se di per sé sembra essere un termine sovrautilizzato a volte anche fuori contesto, si può declinare sotto diverse sfumature: innovazione nella fase di progettazione, di costruzione, ma anche e soprattutto di gestione dell’immobile.
Il BIM in primis, poi la gestione di interventi immobiliari complessi tramite piattaforme informatiche, per arrivare in ultimo al gemello digitale di un qualsiasi immobile consentono di ottimizzare la funzionalità degli edifici sia nella fase di progettazione e costruzione che nella fase di gestione e manutenzione.
La costruzione tende a minimizzare i tempi di produzione, accorciando i termini di consegna al cliente finale che sempre più spesso richiede un prodotto di elevata qualità con tempistiche complesse.
La gestione degli immobili è un altro aspetto che deve essere tenuto in debita considerazione: il segmento dei servizi dedicati al settore del real estate ha visto evolvere il proprio ruolo dalla semplice attività di intermediazione ad un universo di attività.
In questo contesto, la crescente diffusione del termine Proptech non è frutto della fascinazione per il ruolo della tecnologia in tutti gli ambiti della nostra vita, ma della crescente diffusione di supporti e piattaforme che consentono la condivisione dei dati e l’efficientamento dei processi.
In particolare, la necessità di adeguare gli ambienti ai nuovi standard sanitari che riducano drasticamente i rischi di contagio da eventuali virus simil covid-19 oppure l’esigenza di poter attivare dei protocolli di distanziamento sociale sono solo due esempi in cui si evince come il comparto dei servizi di facility e property management incrementi il proprio peso nella filiera delle costruzioni.
Non a caso, in questo periodo di lock down, proprio quest’ultimo è uno dei comparti che ha continuato a contribuire attivamente alla catena del valore del settore, che tuttavia per essere in grado di rispondere alla nuova domanda necessita di un dialogo continuo con il mondo dell’impiantistica per poter dotare gli immobili di tutte quelle strumentazioni che hanno come obiettivo quello di aumentare, nel rispetto dei protocolli di ESG, il livello di sicurezza e benessere per i fruitori finali.
D’altro canto affinché l’impiantistica possa essere un valido supporto al mondo del real estate per garantire elevati standard qualitativi in termini di contesto per i propri fruitori finali deve
essere in grado di adeguare la propria attività ad una domanda sempre più complessa e sofisticata.