Le recenti notizie di stampa sugli investimenti immobiliari che hanno riguardato il mercato immobiliare di Milano vanno a disegnare una ripartizione della città da parte dei grandi investitori immobiliari presenti sul mercato, in seguito ad operazioni che sempre di più riguardano aree specifiche al centro dell’ondata di rinnovamento che ha investito il capoluogo lombardo nel corso degli ultimi quindici-venti anni.
Un processo all’inizio lento ma che via via è andato intensificando la sua forza e che ha continuato a dare un nuovo volto a quartieri più o meno centrali della città.
Idealmente, la mappa dei proprietari ha il suo emblema nel quartiere di Porta Nuova. Dopo la riqualificazione che ha portato al sorgere di Piazza Gae Aulenti con i suoi imponenti grattacieli e la riqualificazione dell’area ex Varesine, gli assets di COIMA si sono arricchiti nel giro di poche settimane di importanti asset come l’immobile dell’ex teatro Smeraldo occupato da Eataly, realtà con cui è stato sottoscritto un contratto pluriennale di locazione e l’edificio Pirelli 32 di Via G.B. Pirelli.
Se questo è lo scenario della area forse più famosa per il processo di riqualificazione di Milano, altre aree più o meno centrali del capoluogo lombardo portano lo “stendardo” di altri player: lo scalo di Porta Romana che vede come attori della trasformazione la cordata formata da Covivio e COIMA e poco lontano da lì i più rilevanti interventi di Hines nel campo degli studentati. Hines che poco oltre detiene l’iconico immobile di Torre Velasca.
Sempre nella zona semi centrale dell’università Bocconi c’è anche Kervis Group e BC Partners Real Estate con l’investimento in due immobili che insistono sull’area dell’ateneo milanese e che sono stati recentemente venduti, e in un altro immobile a poche centinaia di metri in Piazza Trento, dove per anni c’è stata la sede di Europe Assistance.
In questo “monopoli” non mancano tra i giocatori anche Generali Real Estate e Blackrock, con immobili già in portafoglio e diverse acquisizioni nella centrale zona di Cordusio e le zone limitrofe con uno sguardo fino a Citylife.
Il tutto su un tabellone di una città che rimane centrale negli investimenti degli operatori istituzionali e che porta sempre di più la città a poter competere nello scenario internazionale.
La crescente rilevanza del settore del real estate sull’attrattività delle città è un’ulteriore conferma di come la competizione internazionale si gioca sempre di più sul potere delle realtà urbane.
I principali player del mercato immobiliare, quindi, giocano una partita sempre più intensa nello sviluppo del territorio determinando con i loro investimenti una profonda riqualificazione di interi parti di città e conseguentemente flussi di residenti o di city users. Così come durante il periodo del secondo dopo guerra, le grandi aziende manifatturiere hanno contribuito a disegnare quartieri e a incrementare la ricchezza della città, così nel ventennio di questo millennio la parte del protagonista è affidata ai grandi investitori, soggetti professionali con cui le amministrazioni pubbliche devono imparare a collaborare e confrontarsi.
A questo punto una domanda viene alle labbra. Quale sarà il prossimo “Parco della Vittoria”?