real estate

E’ stato presentato nei giorni scorsi nella cornice della Sala da ballo della Villa Reale di Monza il nuovo PGT del capoluogo brianteo.

In una delle sale principali della villa appena riaperta dopo due anni di pandemia si è dato vita ad un interessante dibattito sul tema del piano di governo del territorio a due voci: quella della Pubblica amministrazione e quella degli operatori a vario titolo coinvolti nel processo di riqualificazione della città, dagli investitori alle imprese di costruzioni passando per il mondo dei progettisti. tutti i componenti la catena del valore nel settore del real estate di nuova generazione.

In un articolo recentemente apparso sulla stampa nazionale è stato messo in evidenza come firme importanti dell’architettura nazionale abbiamo presentato interessanti progetti di recupero per le aree dismesse della città in tutte le tipologie immobiliari: dal residenziale per mano di Stefano Boeri per un Bosco Verticale made in Brianza, al mix used di Michele De Lucchi nell’area dell’ex Feltrificio Scotti a pochi passi dalla Villa Reale e la riqualificazione dell’area di Piazzale Virgilio all’insegna del verde – cifra distintiva della città – sotto la direzione artistica dello studio Citterio Viel.

Non solo grandi nomi, ma anche soprattutto un expertise consolidata nel campo della rigenerazione urbana in senso lato con progettisti abituati a progettare per una committenza istituzionale internazionale che vuole il paradigma bellezza – innovazione – sostenibilità come mantra per ogni nuovo investimento immobiliare.

Aree dismesse per un totale di 600.000 mq che su una superfice comunale totale di oltre 33 Kmq che raccontano di un passato all’insegna della manifattura in parte abbandonata, ma che ha fatto di Monza una delle capitali italiane dell’industria, in una simbiosi tra monumenti storici e realtà produttive emblema della vocazione manifatturiera della città.

La ricetta per il successo dell’operazione nel suo complesso è basata su alcuni elementi fondamentali: il desiderio della pubblica amministrazione brianzola di dare nuovo slancio alla propria capitale e terza città della Lombardia, di non incorrere nel rischio di essere fagocitata da Milano e di incrementare il ruolo della gestione delle strutture che verranno realizzate sulla base di un dialogo costante tra parte privata e controparte pubblica.

Sotto l’egida dell’attrazione degli investimenti internazionali, l’amministrazione comunale di Monza ha deciso di proporre un piano del governo del territorio “moderno” nella sua flessibilità per le destinazioni d’uso, aperto al confronto costruttivo con gli operatori e soprattutto all’insegna dell’efficienza degli uffici comunali nelle procedure autorizzative, elemento centrale per il rispetto delle tempistiche sempre più stringenti con cui gli operatori devono affrontare i loro piani di investimento.

Inoltre, se è indubbiamente positivo trovare nell’amministrazione una propensione a sostenere i processi di riqualificazione della città, il tutto dovrà però essere accompagnato da un’importante operazione di marketing territoriale che coinvolga tutti gli stakeholders del territorio, siano essi pubblici che privati.

Un rapporto, quello con le grandi firme dell’architettura, che ha radici lontane: alla metà del XIV secolo Matteo da Campione – architetto e scultore del gotico italiano, appartenente al gruppo dei maestri campionesi – venne incaricato dai Visconti di Milano della trasformazione del Duomo di Monza dove svolse il doppio ruolo di architetto e scultore dando forma e vita alla facciata, al battistero e al pulpito. Non da ultimo, nel 1777, il governatore della Lombardia – il principe austriaco Ferdinando scelse l’architetto Piemarini per realizzare la propria di campagna rispondendo in modo eccellente alla richiesta della committenza di una dimora realizzata in modestia, funzionalità e per i “comodi” necessari.

Magari non con gli stessi duraturi risultati, ma è auspicabile che le prossime operazioni di rigenerazione urbana possano contribuire ad una rinnovata attrattività del capoluogo brianzolo.