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Il rapporto sulla Logistica presentato nelle scorse settimane da Scenari Immobiliari in collaborazione con SFRE ha confermato come il settore degli immobili logistici sia in continuo trend positivo nel nostro paese e, soprattutto, sempre più rilevanti per le strategie degli investitori istituzionali. Infatti, nonostante uno scenario europeo che registra il segno meno, in Italia gli investimenti per questa asset class riporta un incremento del sette per cento rispetto all’anno precedente.

Un settore, quindi, che si conferma di essere una delle asset class più performanti per il nostro paese, dopo anni di tiepido appeal per gli investitori e che per la conformazione del territorio e per la distribuzione delle attività produttive registra una concentrazione nel nord Italia (circa 60 %) a cui segue il centro (circa 20%).

Le motivazioni di questo crescente interesse sul comparto degli immobili logistici partono dalla crisi pandemica che ha segnato un incremento eccezionale dell’e-commerce nel nostro paese ed ha consentito al settore di mantenere il proprio posizionamento nelle scelte di investimento.

Il comparto ha scontato da sempre la nomea di un settore “povero” dal punto di vista degli aspetti strutturali e anche per certi versi dal punto di vista degli impianti utilizzati dal settore. Strutture semplici che spesso richiedono un forte coinvolgimento di componenti prefabbricate e impiantistica di riferimento ridotta al minimo sindacale.

Il vero cambio di paradigma è arrivato proprio negli ultimi anni grazie alla crescente specializzazione di alcuni player che hanno portato a coniugare negli immobili logistici delle caratteristiche di corredo che consentono alle strutture logistiche di non essere il “classico” capannone nel centro della pianura padana.

In primis, il tema della compliance ai temi della sostenibilità che ha fatto registrare una crescente attenzione anche per questa tipologia di immobili che si palesa in modalità evidente con l’installazione di pannelli solari sui tradizionali tetti piatti tipici delle strutture logistiche e di impianti che consentano significativi risparmi energetici.

Inoltre, il sistema produttivo nazionale è caratterizzato da una significativa presenza della filiera agroalimentare che necessita di soluzioni che vanno oltre il semplice stoccaggio, preparazione e consegna delle merci. Una supply chain agroalimentare con una rete totalmente a temperatura controllata, in grado di garantire un lavoro di qualità.

Ma la logistica non è solo commercio e industria agroalimentare, ma anche settori che hanno come oggetto beni ben più delicati e preziosi: imprese specializzate che si dedicano alla conservazione delle opere che necessitano di impianti in grado di mantenere la temperatura e l’umidità costante in modo che le opere, soprattutto nel caso dei dipinti, non subiscano danni dovuti all’umidità.

Infine, se il gusto estetico che da sempre è sembrato non appartenere al settore della logistica, sta iniziando ora a fare capolino anche in questa tipologia di immobili una crescente attenzione per l’aspetto esteriore. In particolare, è balzata agli onori delle cronache specializzate la scelta strategica di Prologis di vestire i propri immobili di opere d’arte: l’operatore ha avviato una strategia che ha come obiettivo quello di rendere il parco logistico più accogliente, coinvolgendo artisti che vogliano sfidare la tela di un’infrastruttura logistico, o arricchire l’area su cui insiste l’immobile ha sculture di gusto moderno che contribuiscano a colorare quei parallelepipedi, trasformandoli da brutti anatroccoli a bellissimi cigni.