Il 24 novembre sono stati presentati i risultati del XV Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato dai Dipartimenti di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.
L’osservatorio, che si avvale della collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine ai 107 Comuni italiani capoluogo di provincia, indaga le procedure urbanistiche e edilizie adottate e approfondisce il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e le procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica.
Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 38 capoluoghi di provincia su un panorama delle 107 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, in linea con il livello di partecipazione delle precedenti edizioni.
I temi dell’efficienza dei procedimenti concessori sono stati approfonditi analizzando i seguenti elementi:
- le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche e edilizie;
- il numero delle pratiche gestite dalle pubbliche amministrazioni nel 2021;
- le modalità e gli strumenti forniti dalle amministrazioni per il reperimento della documentazione e delle informazioni necessarie;
- il numero dei funzionari addetti alle pratiche urbanistiche;
- il valore degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;
- la monetizzazione degli standard.
Solo alcuni dati: secondo quanto emerge dall’analisi dei questionari, i piani attuativi istruiti sono stati in media 7 in linea con quelli registrati negli anni precedenti. In crescita rispetto all’anno 2020, il numero degli addetti dedicati che si attesta mediamente sulle 12,2 unità rispetto al dato dell’anno precedente di 11,8, così come il numero degli addetti alle pratiche edilizie.
Per quanto attiene le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 16 giorni per il certificato di destinazione urbanistica, 8,5 mesi per l’approvazione del piano attuativo, mentre il tempo medio che trascorre tra la presentazione di una domanda di permesso di costruire e il suo rilascio o eventuale diniego è di 108 giorni.
Nell’edizione di quest’anno l’approfondimento ha riguardato il tema delle concessioni delle aree demaniali, marittime, fluviali e lacuali che rappresentano per il nostro paese una parte consistente del territorio rilevante per settore turistico e quindi per l’economia nazionale. Ma il tema delle concessioni demaniali è anche sotto la lente della Commissione Europea, che ne prevede la liberalizzazione e che in caso di mancato adempimento potrebbe tradursi in una procedura di infrazione.
In primis è stata indagata la presenza nei comuni di uno strumento che disciplini tali aree, le concessioni e le attività che possono essere svolte sugli arenili. Nella metà circa dei casi, lo strumento è in vigore mentre nel 36% dei casi deve essere ancora redatto pubblica amministrazione locale. Nel caso di aree destinate a finalità turistico ricreativo, la percentuale di quelle destinate ad uso pubblico è prevalentemente inferiore al 50%, percentuale che diventa significativamente più rilevante nel caso della destinazione produttivo/industriale. Per quanto riguarda l’assegnazione delle aree demaniali, il 40% delle pubbliche amministrazioni ne prevede l’assegnazione ad una controparte privata, confermata anche dalla situazione as is che registra in media una percentuale del 74% di concessioni riguarda ad operatori privati. Inoltre, la presenza di aree vincolate è preponderante essenzialmente per vincoli ambientali e meno per vincoli storico-artistici.
Si prevede quindi la messa a gara di molte aree demaniali con l’implicita obbligazione da parte dei soggetti che si aggiudicheranno le aree di manutenerle nel miglior modo salvaguardandone l’integrità, e consentendo sempre una serie di accessi liberi, per garantire l’accesso alla battigia.
Il meccanismo di assegnazione con gara a libero mercato delle aree demaniali si inserisce nell’alveo delle collaborazioni pubblico-private orientate alla cura e alla manutenzione dell’infrastruttura naturale su cui poggia uno dei settori economici più rilevanti per il sistema paese e può contribuire significativamente ad un netto miglioramento dell’offerta turistico ricettiva del nostro paese.