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by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Si è conclusa ieri con grande successo di partecipazione e di visitatori l’edizione 2024 della Milano Design Week: la più importante manifestazione nell’ambito del design che coniuga in una perfetta alchimia elementi commerciali con stimoli e sollecitazioni culturali.

Anche per questa ragione, la Settimana del Design a Milano è molto più di un semplice evento. È un momento culminante che porta con sé un’atmosfera di innovazione, creatività e vibrante energia che trasforma la città stessa in un centro globale del design. I dati comunicati dal Comune di Milano sono stellari: un indotto economico di 260 milioni di euro e oltre 1,3 milioni di persone transitare dagli aeroporti durante il periodo dal 13 al 23 aprile, l’impatto è innegabile. In una sola settimana, molto di più di quanto generato dalle quattro settimane dedicate alla moda.

La diffusione sul territorio cittadino con diciotto quartieri coinvolti, tra cui il Distretto di Porta Venezia e quello del Cimitero Monumentale, trasforma la città in questi eccezionali giorni di aprile in un palcoscenico vivente di contaminazione artistica e culturale, che non di rado travalicano i confini cittadini coinvolgendo anche i territori vicini, come la Brianza, dove l’industria del design ha avuto origine e che ancora è culla di marchi riconosciuti a livello internazionale.

Ma qual è l’effetto di questo grande evento sulla città di Milano e sulla sua attrattività? Oltre all’aspetto economico, la Milano Design Week offre una serie di opportunità che vanno oltre la mera esposizione di oggetti di design. È un momento in cui Milano si posiziona al centro del mondo, non solo come capitale della moda e del design, ma anche come luogo in cui si fornisce una piattaforma per discutere questioni cruciali che inevitabilmente virano sul tema della sostenibilità e dell’accessibilità.

Una delle caratteristiche uniche di questa settimana è la sua capacità di andare oltre i confini delle fiere tradizionali. Mentre questi eventi offrono sicuramente una vetrina per i designer, è fuori dai padiglioni fieristici che si genera un magnifico effetto domino. Le strade diventano il terreno fertile per l’espressione creativa, e il suolo pubblico diventa un’opportunità per esplorare il connubio tra design e vita quotidiana aprendosi a cittadini e turisti e offrendo tutta la bellezza che questa città porta con sé, ed è anche un’opportunità unica per rendere fruibili istituzioni culturali come musei e gallerie.

In questo scenario, il rapporto tra sostenibilità e design è estremamente importante e sempre più cruciale andando ad impattare non solo sul tema ambientale ma anche sul tema sociale. Dal punto di vista ambientale, molti designer hanno deciso di utilizzare materiali che hanno un impatto ambientale minimo durante il processo di produzione e smaltimento.

Inoltre, la diffusione del design modulare, che consente di riparare e sostituire parti danneggiate anziché sostituire l’intero oggetto, o attraverso l’ottimizzazione dei processi produttivi per ridurre il consumo di risorse rappresenta un altro aspetto del rapporto tra sostenibilità e design.

Ma perché tutto questo sia attuabile, non si può prescindere dal contributo fondamentale della tecnologia. Le nuove tecnologie e innovazioni possono consentire la creazione di prodotti più efficienti dal punto di vista energetico, materiali più sostenibili e processi di produzione più puliti.

Infine, il design sostenibile può essere promosso attraverso l’educazione e la sensibilizzazione del pubblico. Educare i consumatori sulle pratiche sostenibili e sulle scelte che possono fare può incoraggiare comportamenti più consapevoli e sostenibili.

In attesa della Design Week 2025 che sarà sicuramente un nuovo successo e preparerà la città ad ospitare le Olimpiadi Invernali del 2026.