Il mondo dell’ospitalità, del design e del turismo si è riunito la scorsa settimana a Cortina d’Ampezzo, in un evento dedicato a progettare il futuro dell’accoglienza in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Questo incontro, che fa parte del ciclo di appuntamenti chiamato Welcoming Gate organizzati da Marisa Corso leader di MC International, si è concentrato su concetti come accessibilità, design per tutti, sostenibilità e inclusività, letti sotto la chiave delle ricadute in termini di real estate.
Cortina, “regina delle Dolomiti” e sito UNESCO, è diventata la sede di un laboratorio pilota per il rinnovamento dell’ospitalità e del territorio circostante. Nel corso della “due giorni” si è sottolineata l’importanza di quest’occasione per sviluppare nuove idee e progetti non solo nell’ambito dell’hotellerie ma, per l’intero settore turistico.
Per discutere di queste tematiche così diverse ma anche così concatenate, il comitato scientifico, guidato dal professor Francesco Scullica del Politecnico di Milano, ha portato al tavolo esperti del settore immobiliare, architetti, designer, imprenditori, docenti e istituzioni per delineare linee guida e progetti concreti.
L’obiettivo principale dell’incontro, infatti, non è stato solo quello di fare il punto sugli sviluppi in ambito di hospitality, bensì quello di allargare gli orizzonti, concentrandosi sull’idea più ampia di “welcoming,” coinvolgendo tutti gli attori del territorio.
Cortina, infatti, nel suo passato e presente ha affrontato grandi sfide legate agli eventi sportivi che richiedono significativi investimenti in infrastrutture e servizi, incrementando significativamente il grado di attrattività non solo in termini di attrazione turistica ma anche e soprattutto in termini di crescita degli investimenti nel settore del real estate.
Cortina ha guadagnato fama internazionale come sede delle Olimpiadi invernali del 1956. Questo evento sportivo di portata mondiale ha lasciato un’impronta indelebile sulla città e sul suo mercato immobiliare. L’organizzazione delle Olimpiadi ha richiesto significativi investimenti in infrastrutture e alloggi per ospitare atleti e spettatori. Di conseguenza, molte nuove strutture e residenze sono state costruite in vista delle Olimpiadi, trasformando Cortina in un’attrazione turistica di alto livello.
Le Olimpiadi del 1956 hanno dunque gettato le basi per una crescita sostenibile del mercato immobiliare di Cortina e hanno contribuito a consolidarne la posizione come una delle località più affascinanti e ambite delle Alpi.
Il mercato immobiliare di Cortina ha continuato a prosperare nel corso degli anni, poiché la città è diventata un’ambita destinazione sia per gli amanti dello sport invernale che per coloro che cercano una residenza di prestigio in un ambiente di montagna spettacolare.
Coerentemente con quanto accade anche in altre destinazioni, il mercato dell’hospitality registra, nonostante il calo generalizzato degli investimenti nel real estate in questo 2023, operazioni importanti che vedono come protagoniste alcune delle principali catene alberghiere internazionali impegnate in progetti iconici a Cortina all’insegna del lusso: il rebranding del celebre Cristallo in Mandarin, il nuovo Falkeinsteiner e l’apertura del De Len che dimostrano l’interesse internazionale per Cortina come destinazione di lusso.
La presenza di catene internazionali leader nel settore dell’hotellerie rappresenta un volano importante in termini di marketing per i territori oggetto di investimento rivolgendosi tradizionalmente ad un mercato internazionale alto spendenti.
Il mercato italiano delle destinazioni di montagna sta vedendo, infatti, una significativa crescita della clientela internazionale, interessata a benessere, cibo, design e coworking. Cortina, insieme ad alcune altre località di montagna, è al centro di questa tendenza e le previsioni per il futuro sono positive, con un aumento del turismo montano dovuto anche ai cambiamenti climatici e alla ricerca di contatto con la natura. Cortina si è confermata una destinazione di lusso di riferimento, con tariffe che superano i 800 euro al giorno in estate e prospettive di oltre 1000 euro a notte per le camere a cinque stelle durante la stagione invernale.
Il settore dell’hospitality che è stato descritto nel corso dell’evento, un po’ come accade per il settore residenziale, è sempre più connesso al mondo dei servizi associati e dell’esperienza. Chi va a Cortina, in qualsiasi stagione dell’anno, vuole non solo soggiornare in un bell’albergo dotato dei migliori comfort o praticare sport invernali sulle piste tecnologicamente più avanzate ed innovative ma, vivere un’esperienza a 360°. Esperienza che coinvolge a vario titolo tutti settori e gli ambiti economici della destinazione, con attenzione particolare anche alla tutela e alla diffusione del folklore e delle tradizioni locali che assumono un valore soprattutto per una consistente fetta di turismo internazionale sempre più attratto dalla eterogeneità dell’esperienza garantita dal nostro paese.
Inoltre, soprattutto per le attività ricettive e commerciali caratterizzate da picchi di stagionalità diventa rilevante anche potersi dotare di staff housing in grado di accogliere i dipendenti che non risiedono a Cortina o nelle immediate vicinanze. Lo staff housing, o alloggio per il personale, rappresenta un elemento essenziale per realtà del territorio, offrendo un luogo di residenza per i dipendenti o i membri del team. In sintesi, lo staff housing svolge un ruolo fondamentale nel sostenere la mobilità e il benessere del personale, contribuendo così al successo e all’efficienza delle organizzazioni e all’incremento dell’attrattività per la location scelta.
Quello che è evidente è che affinché gli investimenti per le infrastrutture immobiliari e per la produzione di servizi inclusivi pe manifestazione olimpica che producano la legacy attesa e auspicata, diventa fondamentale un cambio culturale e una lettura sinergica tra investimenti privati e governance pubblica che abbia come obiettivo quello di mettere i territori interessati dall’evento olimpico sul podio delle destinazioni internazionali, anche dopo la chiusura dell’evento sportivo.
Foto di Alessandro Battistelli