“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova.”
Rubo alla regina del giallo Agatha Christie, questa celebre frase per raccontare di un giallo a lieto fine che ha come “colpevole” la rigenerazione urbana.
Ebbene sì la rigenerazione urbana è il nostro “serial engine” dell’attrattività delle città e delle nazioni assumendo sempre più un’importanza centrale nel sistema economico di molti paesi. La location del “bel crimine” nel nostro racconto vede la Lombardia al centro del mistero ma trovandoci di fronte ad un fenomeno seriale non è da escludere che il caso possa avvenire anche in altre location producendo gli stessi effetti.
In questo fantasioso racconto di mistero e real estate, la parte dell’investigatore è affidata ad un vero e proprio think tank che da oltre 50 anni rappresenta un punto di riferimento per operatori e studiosi: The European House Ambrosetti, che nel corso degli ultimi due anni ha presentato alcuni approfondimenti sul tema della rigenerazione urbana e dei suoi “impatti” sul territorio e sul sistema.
La prima indagine sul tema della rigenerazione urbana ha avuto come protagonista la riqualificazione dell’ex Area Falck a Sesto San Giovanni promossa dal colosso immobiliare Hines e dove andranno ad insistere importanti funzioni in una convivenza pubblico-privata che porterà l’ex Stalingrado d’Italia a rappresentare una nuova centralità in soluzione di continuità con Milano.
La seconda indagine si è spostata leggermente ad est oltre il letterario confine dell’Adda andando ad investigare il progetto del primo Smart Human District d’Italia: Chorus Life Bergamo promosso dal gruppo COSTIM.
Last – ma ovviamente – not least la terza indagine che è andata ad investigare il quartiere di Porta Nuova nella centralissima Milano, imponente progetto di rigenerazione che ha trasformato completamente il volto della città promosso da COIMA.
Ma quale è il fil rouge che unisce questi tre esempi di trasformazione virtuosa del territorio?
In prima istanza, la volontà da parte degli sviluppatori di questi grandi progetti di ripensare l’attività immobiliare non solo come €/mq ma, un sistema ben più complesso che guarda con attenzione agli effetti che queste iniziative hanno sul territorio su cui insistono sia in termini di soddisfazione di una domanda profondamente cambiata ma anche e soprattutto come l’attività di costruzione sia sempre più attenta agli aspetti ambientali e sociali.
Al di là del singolo indicatore che rappresenta il moltiplicatore di ogni euro investito nei tre specifici progetti, il minimo comune denominatore di questi tre interventi sta proprio nel fatto che, al di là della riqualificazione, la creazione di un valore si riverbera oltre i confini fisici dell’intervento con un effetto domino che va ad impattare non solo sul contesto locale.
Il settore delle costruzioni e del real estate nel suo complesso ha, non solo nelle operazioni di rigenerazione urbana analizzate, la leva per influire in modo positivo e costruttivo sul territorio anche grazie alle importanti dipendenze intersettoriali che da sempre incarna.
In funzione proprio di questo driver, dell’evoluzione che l’industria delle costruzioni e del real estate ha sperimentato in questi anni e delle sfide che i territori si trovano ad affrontare nello scenario globale, il comparto va a confermare il proprio ruolo di attore di riferimento per la crescita economica del paese.