I dati presentati ieri nel convegno promosso da Scenari Immobiliari e da Sigest, “Vivere alla grande a Milano”, forniscono una fotografia di un segmento di mercato che nel suo essere di nicchia non ha subito flessioni anche negli anni duri della crisi: il mercato delle case di pregio o cosiddette “first class” con una quotazione che supera il milione di euro.
Le grandi operazioni immobiliari che hanno disegnato il panorama di Milano negli ultimi anni e quelle che la caratterizzeranno nei prossimi, si identificano per un’elevata qualità architettonica e per un effetto domino sui quartieri che li ospitano.
Il quartiere di Porta Nuova a ridosso della Stazione Garibaldi è sicuramente l’esempio più noto e rappresenta una delle operazioni che hanno valorizzato maggiormente la città di Milano in questi lunghi anni di crisi. Diversa la situazione di partenza di City Life, che avendo preso il posto dell’ex quartiere fieristico, si inseriva già in un contesto territoriale della “Milano Bene” anche se non prettamente nel centro storico del capoluogo lombardo.
Milano ha saputo in questi anni valorizzare al meglio il proprio patrimonio immobiliare anche andando ad operare sui quartieri dove erano localizzati gli immobili.
Un processo che se in città come Londra e New York ha avuto inizio già alcuni decenni fa, nel capoluogo lombardo è un fenomeno relativamente recente, ma che comunque ha prodotto risultati interessanti soprattutto in termini di attrattività degli investimenti internazionali.
Ma qual’è la cifra stilistica della nuova first class immobiliare? Un connubio tra prodotto e servizio che coniuga stile e capacità di saper fare della filiera delle costruzioni e dell’immobiliare garantendo alla clientela top un risultato finale sartoriale. Un sistema imprenditoriale che non può prescindere dalla qualità riconosciuta dei progettisti italiani e dalla maestria delle imprese manifatturiere che, soprattutto nel contesto del design e dell’arredo, hanno avuto la loro vetrina d’eccezione nel corso della settimana del design che ha pervaso con la creatività dei propri protagonisti molte parti della città. Il fattore pricing delle operazioni è invece un elemento che deve essere valutato caso per caso anche perché in parte funzionale alla localizzazione dell’operazione.
Ma quali sono gli effetti che la realizzazione degli immobili di lusso può avere sul circostante patrimonio immobiliare?
In una città che è cresciuta, nel corso degli anni del boom economico ad un ritmo “frenetico”, ha fatto eco un sistema delle costruzioni che secondo i canoni stilistici attuali non può definirsi, nella maggioranza dei casi, “bello”. Il concetto di bello che va a pervadere anche gli spazi esterni delle nostre città è relativamente nuovo, come anche quello attuale di casa: un’idea di abitazione che deve essere immagine del proprio essere ma che deve anche essere vissuta per funzioni diverse da quelle tradizionali; un luogo dove accogliere e dove una stanza, come ad esempio la cucina, diventa centrale e luogo di incontro e di convivialità alla stregua del “salotto buono” delle case del secolo scorso.
In questo complesso e sempre più integrato sistema di imprese che operano nel mondo dell’abitare, un ruolo fondamentale è giocato dalla città stessa, dove l’offerta culturale e gli spazi dedicati all’entertainment che prendono sempre più piede anche grazie ad un’attenta politica di marketing, ha permesso nel giro di pochi anni al capoluogo lombardo di diventare una destinazione turistica, fenomeno fino a pochi anni fa quasi inimmaginabile.