real estate

by Valentina Piuma. Blogger, Economia, Centro Studi.

Una delle tematiche più frequentemente discusse sul sistema dei finanziamenti europei per le imprese e le istituzioni locali è il loro limitato utilizzo da parte dei soggetti italiani.

Una sostanziale lontananza che per il sistema delle piccole e medie imprese italiane si  concretizza, nella generalità dei casi, in una limitata propensione alla collaborazione transfrontaliera, una visione aziendale a volte troppo concentrata sul business e poco propensa ad una prospettiva più a lungo termine e di più ampio respiro.

Per quanto concerne il sistema delle amministrazioni pubbliche, alcune città italiane si sono dimostrate attente nell’utilizzare le opportunità offerte dal sistema dei fondi europei per portare a termine progetti di rigenerazione urbana, gestione innovativa di tematiche importanti come la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare o la digitalizzazione della città in ottica di “smart city”.

Una modalità di utilizzo proficuo dei fondi europei è rappresentata anche dallo sviluppo di progetti specifici in settori diversi rispetto alla rigenerazione o allo sviluppo urbano, come ad esempio la cultura, ma che necessitano di un sistema di infrastrutture adeguate per essere portati a termine e potere rendere i propri risultati fruibili. Va in questa direzione, ad esempio, il progetto di riqualificazione ad Alessandria di Borgo Bergoglio, dove ha sede l’edificio più rappresentativo del capoluogo piemontese: la Cittadella.

In occasione dell’850° anniversario della fondazione della Città e dell’Anno del Patrimonio culturale indetto dall’Unione europea per il 2018, gli ideatori e promotori di Bergoglio 3.0 hanno illustrato, ad inizio marzo, le basi e le finalità del progetto, teso alla rigenerazione e alla valorizzazione della Cittadella di Alessandria.

Progetto che prevede la riqualificazione e il successivo utilizzo dell’area accompagnato da un’intensa attività di ristrutturazione, rifunzionalizzazione e messa a reddito dell’infrastruttura
immobiliare che consenta poi di ospitare un grande festival musicale.

L’operazione si configura nell’ambito del parternariato pubblico privato in quanto oltre ai privati vede il coinvolgimento del pubblico.

Importante l’investimento previsto: poco meno di 400 milioni di € nell’arco di vent’anni, di cui 20 milioni di finanziamenti da parte dei privati.

Nel caso specifico, il Bando a cui il partenariato che si occupa della riqualificazione e della rifunzionalizzazione del quartiere del capoluogo piemontese, rientra nel programma Europa Creativa della pianificazione 2014-2020, che raggruppa i precedenti programmi Cultura, Media 2007 e Media Mundus, in un unico strumento a supporto del settore culturale.

Le risorse stanziate per il periodo 2014-2020 ammontano a 1.462.724.000 euro.

Altre realtà locali potrebbero valorizzare le proprie infrastrutture immobiliari recuperandole e “destinandole” a vocazioni culturali in grado di attrarre l’attenzione di un vasto ed eterogeneo pubblico di visitatori.

Il sistema del marketing territoriale che vede coinvolti tutti gli stakeholder del territorio presuppone un dialogo attivo tra le amministrazioni pubbliche, le imprese e il sistema della ricerca e dell’università.

Un’operazione
di questo tipo se condivisa da tutti gli attori in campo, non si caratterizza per colore politico, bensì per l’impegno di tutti i protagonisti nel valorizzare quello che il nostro territorio offre.

La volontà comune fa sì che la compagine privata voglia farsi parte attiva per dare visibilità alle opere e ridare vita e lustro a parti di città, grazie anche ad eventi ed esposizioni di livello internazionale.

“Sfortunatamente” la felice condizione dei nostri territori ricchi di bellezza, fa sì che nel corso degli anni gli amministratori e la società civile non si siano “accorti” di quale giacimento di ricchezza e di popolarità ci si ritrovava sotto i piedi.

Un’operazione che, in ogni caso, non si caratterizza solo come una pura e semplice azione di marketing territoriale, bensì può rappresentare un importante volano per le imprese che operano sia nel campo del restauro che nell’ambito della cultura. L’interesse per il sistema culturale italiano, che il pubblico nazionale ed internazionale ha dimostrato nel corso di questi anni, deve essere sprone per le amministrazioni pubbliche e le controparti private nel sostenere progetti che abbiano nella cultura il proprio fulcro.