Il termine crowdfunding ha fatto la sua comparsa sul panorama italiano solo qualche anno fa e rappresenta una delle forme alternative di finanziamento che possono aiutare imprese ed istituzioni a sostenere progetti ed iniziative che non possono trovare sul tradizionale mercato del credito sufficienti fondi per svilupparsi.
Esistono tre tipologie di raccolta di capitali tramite il crowdfunding:
- social lending, cioè i prestiti tra privati, con l’intermediazione di una piattaforma Internet;
- invoice trading, che mette in contatto le Pmi che hanno fatture da scontare per finanziare il proprio circolante con investitori più o meno professionali;
- equity crowdfunding, cioè l’acquisto di titoli partecipativi.
In particolare, la Manovrina 2017 (D.L. 50 del 24 aprile 2017) ha eliminato la limitazione che pesava sulle operazioni di equity crowdfunding destinate fino ad ora solo alle start up innovative e ad elevato impatto tecnologico ed innovativo.
Tutte caratteristiche che non facevano il paio con le iniziative immobiliari e di rigenerazione urbana.
Uno dei primi esempi di equity crowdfunding nel settore immobiliare ha come oggetto un esempio di archeologia industriale ad Altare, comune situato sull’Appennino ligure.
La storia di Altare è legata a doppio filo all’attività del vetro che si svolse ininterrottamente dal XII al XX secolo. Nel 1856, le fornaci si riunirono in un’unica azienda a carattere cooperativistico: la SAV (Società Artistico Vetraria). L’azienda si sviluppò rapidamente e acquistò prestigio, proseguendo la produzione di vetri d’uso “d’ogni sorta e maniera”, di vetri per la farmacia e gli ospedali, di articoli di valore artistico, cui si aggiunsero, nel Novecento, vetri per la chimica resistenti agli sbalzi termici.
Oggetto dell’operazione di rigenerazione è proprio la sede storica della cooperativa. Il recupero, denominato ‘Città del Vetro’, implica la rigenerazione dell’area con la creazione di postazioni e laboratori per il rilancio dell’economia e l’insediamento di nuove attività, in particolare nella lavorazione del vetro e nella green economy, accanto alla costruzione di alloggi di edilizia residenziale sociale e sostenibile, di un centro diurno riservato a giovani e anziani per attività di aggregazione e di un centro di formazione professionale per corsi, seminari ed eventi. Il progetto è stato anche presentato lo scorso anno al Mipim di Cannes.
La finalità del progetto nell’idea dei promotori è creare un’eccellenza economica e culturale. Per fare ciò gli azionisti di maggioranza di Altare Srl – veicolo immobiliare di matrice pubblico-privata – hanno optato per partner importanti sul panorama immobiliare come IL PUNTO, parte dell’americana CORFAC International, che svolge la funzione di arranger finanziario.
Tecnicamente, gli investitori attraverso la piattaforma di Crowdre acquisteranno quote di Altare Srl, società che rappresenta il braccio operativo dell’operazione, che ha come azionista di maggioranza Habitarea Partecipazioni, società alessandrina specializzata in progetti di sviluppo urbano. Obiettivo dell’operazione è quello di raccogliere 5 milioni di euro, il massimo attualmente consentito dalla legge.
Il progetto rappresenta una sfida importante sia per l’utilizzo del crowdfunding in ambito immobiliare e di rigenerazione urbana, sia per un territorio che ha visto un progressivo depauperamento negli ultimi anni del secolo scorso ma che gode di buone potenzialità anche in virtù della vicinanza con importanti infrastrutture autostradali e portuali e per il recupero e la valorizzazione di attività artigianali radicate e di valore.